Il Vangelo del Giorno, 9 Marzo 2018 – Mc 12, 28-34

Il testo ed il commento al Vangelo
del 9 Marzo 2018 su Mc 12, 28-34

III Settimana del Tempo di Quaresima – Anno II/B

  • Colore liturgico: Viola
  • Periodo: Venerdì
  • Il Santo di oggi: S. Francesca Romana; S. Caterina da Bologna
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Io sono il Signore, tuo Dio: ascolta la mia voce.
  • Letture del giorno: Os 14, 2-10; Sal.80; Mc 12, 28-34
  • Calendario Liturgico di Marzo
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mc 12, 28-34
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo del giorno a cura dei Monaci Benedettini

Solo tu hai parole di vita, di vita eterna.

In questi giorni la Liturgia ci fa incontrare i grandi profeti dell’Antico testamento. Osèa oggi invita a tornare al Signore: l’invito è caratteristico della spiritualità della Quaresima che celebriamo; si tratta della conversione.

“Preparate le parole da dire e tornate al Signore; dìtegli: Togli ogni iniquità; accetta ciò che è bene e ti offriremo il frutto delle nostre labbra”. La fiducia del credente è situata in Dio, e non nelle realtà terrene. Tutto sarà rinnovato, in un’atmosfera paradisìaca: “Sarò come rugiada per Israele; esso fiorirà come un giglio e metterà radici come un albero del Libano, si spanderanno i suoi germogli e avrà la bellezza dell’ulivo e la fragranza del Libano”.

L’avvicinarsi della Pasqua stimola il ricordo del paradiso perduto e la volontà di scegliere nuovamente, in conseguenza di causa, l’unico vero Dio, perché solo il Signore ha parole di vita eterna. Anche Matteo ricorda il celebre monito: “Ascolta, Israele, il Signore Dio nostro è l’unico Signore”. Da questo atto di fede si incontrano i precetti dell’amore di Dio e del prossimo, come giustamente ripetuto dallo scriba che desiderava capire l’essenziale della Legge mosaica. Chi vive questo dinamismo, trova Dio.

“Non sei lontano dal regno di Dio, gli dice”. Fare la volontà di Dio equivale a costruire in quel modo solido l’orizzonte dell’esistenza, con tutto il cuore, tutta la mente, tutta le forze. Ecco per noi il tempo propizio per riscoprire le vere parole della vita eterna.

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