Il Vangelo del giorno, 8 Aprile 2019 โ€“ Gv 8, 12-20

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Il commento al Vengelo
del 8 Aprile 2019
su Gv 8, 12-20

Lunedรฌ della V settimana di Quaresima
Anno III/C

Colore liturgico: VIOLA

  • Periodo: Lunedรฌ
  • Il Santo di oggi:
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Con te, Signore, non temo alcun male
  • Letture del giorno: Dn 13,1โ€“9.15โ€“17.19โ€“30.33โ€“62; Sal 22; Gv 8, 12-20
  • Calendario Liturgico di Aprile

Gv 8,12-20
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo Gesรน parlรฒ [ai farisei] e disse: ยซIo sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerร  nelle tenebre, ma avrร  la luce della vitaยป. Gli dissero allora i farisei: ยซTu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non รจ veraยป. Gesรน rispose loro: ยซAnche se io do testimonianza di me stesso, la mia testimonianza รจ vera, perchรฉ so da dove sono venuto e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. E anche se io giudico, il mio giudizio รจ vero, perchรฉ non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. E nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone รจ vera. Sono io che do testimonianza di me stesso, e anche il Padre, che mi ha mandato, dร  testimonianza di meยป. Gli dissero allora: ยซDovโ€™รจ tuo padre?ยป. Rispose Gesรน: ยซVoi non conoscete nรฉ me nรฉ il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mioยป. Gesรน pronunciรฒ queste parole nel luogo del tesoro, mentre insegnava nel tempio. E nessuno lo arrestรฒ, perchรฉ non era ancora venuta la sua ora.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

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Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini

Io muoio innocente.

Il sangue innocente, da Caino a i nostri giorni, scorre ininterrottamente nel mondo. Le umane sentenze, i giudizi e le condanne, condizionati anche da false coscienze e da false testimonianze, sono spesso ingiusti e mendaci e di conseguenza la colpa e la pena vanno a cadere spesso sullโ€™innocente. In questo nostro mondo la prepotenza e lโ€™ingiustizia pare possano trionfare indisturbate.

Il Re Davide implora: โ€œCon gli uomini di sangue non perder la mia vitaโ€. La figura di Giobbe poi รจ lโ€™esempio tipico dellโ€™innocente duramente provato. Misteriosamente talvolta pare che lo stesso Dio diventi complice di ingiuste condanne: ยซAl Signore รจ piaciuto prostrarlo con la sofferenzaยป. Per questo sorge lโ€™annoso interrogativo: Se Dio รจ buono, come puรฒ permettere la sofferenza degli innocenti? Ecco: โ€œPer te io sopporto lโ€™insulto e la vergogna mi copre la faccia; sono diventato un estraneo ai miei fratelli, uno straniero per i figli di mia madreโ€.

Noi credenti, sorretti dalla fede in Dio, il vero sommo giusto, siamo certi del trionfo della divina giustizia, e non soltanto in quella finale, che scandirร  la sorte di ognuno per lโ€™eternitร , ma anche in quella terrena. In Cristo e nella sua passione troviamo lโ€™unica inequivocabile ultima risposta: la sofferenza, la passione, morte e risurrezione dellโ€™Innocente vissuta fino in fondo, dona a tutti gli esseri umani la leggerezza di unโ€™innocenza ritrovata.

Il sangue di Gesรน รจ ยซpiรน eloquente di quello di Abeleยป suscita la venuta di Dio sulla terra come sorgente inesauribile di una nuova vita. La prima lettura di oggi: Susanna, giovane, molto bella e pia, viene concupita da due vecchi, eletti giudici: respinti lโ€™accusano pubblicamente di adulterio. Dal tribunale viene riconosciuta colpevole e condannata a morte mediante lapidazione: una accusa ingiusta, due false testimonianze, la condanna dellโ€™innocente! Ma a questo punto si insorge Daniele: ispirato ristabilisce la giustizia. I giudici iniqui e falsi vengono condannati.

Dal Vangelo emergono due grandi veritร : ยซIo sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerร  nelle tenebre, ma avrร  la luce della vitaยป. Cristo Luce del mondo e testimone che incarna in sรฉ la triplice Veritร , che sgorga dallโ€™unione perfetta nella Trinitร  beata. Viene poi messa in evidenza la falsitร  dei soliti scribi e farisei, falsi e mendaci come gli accusatori della casta Susanna.
Un ottimo proposito: non giudicare!

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