Il testo ed il commento al Vangelo del 8 aprile 2016 โ Gv 6, 1-15 โ II Settimana del Tempo di Pasqua.
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- Colore liturgico: bianco
Le letture del giorno: At 5, 34-42; Sal.26; Gv 6, 1-15
Gv 6, 1-15
Dal Vangelo secondo Giovanni
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In quel tempo, Gesรน passรฒ allโaltra riva del mare di Galilea, cioรจ di Tiberรฌade, e lo seguiva una grande folla, perchรฉ vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesรน salรฌ sul monte e lร si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesรน, alzร ti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: ยซDove potremo comprare il pane perchรฉ costoro abbiano da mangiare?ยป. Diceva cosรฌ per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: ยซDuecento denari di pane non sono sufficienti neppure perchรฉ ognuno possa riceverne un pezzoยป.
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: ยซCโรจ qui un ragazzo che ha cinque pani dโorzo e due pesci; ma che cosโรจ questo per tanta gente?ยป. Rispose Gesรน: ยซFateli sedereยป. Cโera molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesรน prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: ยซRaccogliete i pezzi avanzati, perchรฉ nulla vada perdutoยป. Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani dโorzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: ยซQuesti รจ davvero il profeta, colui che viene nel mondo!ยป. Ma Gesรน, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirรฒ di nuovo sul monte, lui da solo.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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Misericordia per tutti. Il sacramento della riconciliazione come cammino
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Commento al Vangelo di Gv 6, 1-15
Commento a cura dei Monaci Silvestrini
[ads2]Gesรน e la nostra fame
La folla che segue Gesรน, quella di allora e quella di oggi, รจ gente affamata. ร normale che ci attendiamo da lui il nutrimento necessario alla nostra vita. Cโรจ perรฒ il rischio di ridurre cosรฌ la sua opera nei nostri confronti alle sole dimensioni umane. Da sempre coloro che sono capaci di procurarci da mangiare, soprattutto quando i morsi della fame si fanno sentire con maggiore intensitร , hanno conquistato consensi e sono stati ritenuti salvatori. Sono questi i pensieri della gente e anche degli stessi apostoli e Gesรน li mette alla prova: ยซDove possiamo comprare il pane perchรฉ costoro abbiano da mangiare?ยป. I doni di Dio non si comprano con il denaro; il comprare รจ una dimensione ed una esperienza solo umana, la missione di Cristo trascende le nostre quotidiane misure ed Egli perciรฒ non si lascia sfuggire occasione per ribadire la novitร e la ricchezza che viene a portare agli uomini. La prima ricchezza riguarda la fede in lui, quella che consente di andare oltre i calcoli e le misure, per immergerci nella potenza di Dio. ร la fede nella provvidenza divina, capace di autentici miracoli. ร ciรฒ che Gesรน sta per compiere: ยซprese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuรฌ a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finchรฉ ne volleroยป. ร facile scorgere, da gesti e dalle parole del Signore, un intimo legame, ai gesti e alle parole della prima grande eucaristia; quella di oggi potremmo definirla lโeucaristia della solidarietร o dellโamore che sfama gli affamati, quella che meglio prepara allโintima comunione con Cristo e che da quella comunione trae origine. I testimoni e i beneficiari del prodigio non sono in grado di comprenderne il significato, ora รจ affidato a noi, perchรฉ sappiamo dedurne motivi di fede, motivi di operosa solidarietร per realizzare nella vita di credenti quel legame tra eucaristia dellโaltare e eucaristia dellโamore e della caritร .