Il commento al Vengelo del
7 Agosto 2018 su Mt 14, 22-36
Diciottesima settimana del Tempo Ordinario – Anno II/B
- Colore liturgico: Verde
- Periodo: Martedì
- Il Santo di oggi: Ss. Sisto II e compagni – memoria facoltativa | S. Gaetano da Thiene – memoria facoltativa
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Il Signore ha ricostruito Sion ed è apparso in tutto il suo splendore
- Letture del giorno: Ger 30,1-2.12-15.18-22; Sal 101; Mt 14, 22-36
- Calendario Liturgico di Agosto
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 14, 22-36
Dal Vangelo secondo Matteo
[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net
Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini
Man pulite e guide di ciechi…
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Il re Davide, quando dopo il suo duplice e gravissimo peccato implora il perdono, così supplica Dio: “Lavami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato”. Egli intende chiaramente un lavaggio di purificazione interiore che solo con la divina misericordia e il perdono si ottiene.
I soliti farisei invece, pervasi dal loro formalismo esteriore che spesso li induce alla meschinità e alla peggiore ipocrisia, sono all’opposto convinti che dalle pratiche rituali, lavaggi e abluzioni varie, possano derivare una completa giustificazione. Per questo si sentono in dovere di rimproverare apertamente i discepoli del Signore che non si assoggettano a tali consuetudini. Gesù corregge questo grossolano errore enunciando un sacrosanto principio: “Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!”
La falsità interiorizzata e proclamata fa dei farisei che dovrebbero essere maestri e modelli di saggezza, fa di loro delle guide cieche che si propongono come guide di altri ciechi. Questo è il pesante rimprovero di Gesù. Che ammonimento per tutti coloro che sono chiamati ad essere educatori e maestri di verità! E che rischio per chi ha il compito per vocazione di essere un testimone credibile delle supreme verità di Dio.
La coerenza è una virtù rara anche se urgentissima soprattutto quando riguarda i valori della fede e della santa religione. Il pensiero va particolarmente ai ministri dell’altare, ai docenti delle verità di Dio, a tutti coloro che hanno il compito di annunciare con la parola e con la vita le verità enunciate da Cristo Gesù nel suo Vangelo.
Come esorta il Concilio Vaticano II, ogni fedele, ogni battezzato deve essere un autentico testimone sempre, anche quando la fedeltà costa: brillano per questo gli esempi dei martiri di ogni epoca fino ai nostri giorni.