Il Vangelo del Giorno, 6 Febbraio 2017 – Mc 6, 53-56

Il testo ed il commento al Vangelo di oggi,
6 Febbraio 2017 – Mc 6, 53-56

V Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

 

  • Colore liturgico: Rosso
  • Periodo: Lunedì
  • Il Santo di oggi: Ss. Paolo Miki e c. (m); B. Alfonso M. Fusco; S. Guarino
  • Gioisca il Signore per tutte le sue creature.
  • Letture del giorno: Gn 1, 1-19; Sal.103; Mc 6, 53-56

Mc 6, 53-56
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.

E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo del giorno – Mc 6, 53-56

Commento a cura di Paolo Curtaz

La malattia è oggi un tema dimenticato, riservato agli addetti del settore e a chi – sfortunatamente – ne fa esperienza sulla propria pelle. D’altronde nel mondo super-efficiente come il nostro, la malattia è discrepanza, fastidio, dimensione che intristisce, quindi meglio non parlarne o, al limite, parlarne quando roboanti proclami dei successi della ricerca suscitano improbabili speranze in un futuro che, comunque, non potremo vedere.

Meglio affrontare, però, il tema della malattia perché, come quello della morte, è uno dei temi assolutamente certi della nostra vita; gli ebrei prima e i cristiani poi hanno lungamente riflettuto sulla malattia e la morte, sulla loro origine, giungendo ad affermare che la malattia e la morte sono contrari all’armonia, sono comunque dolorosa discrepanza nel capolavoro del cosmo; un’ulteriore riflessione porterà la Scrittura a vedere nella malattia la conseguenza della disobbedienza e dell’arroganza dell’uomo al progetto di Dio.

Una cosa però è certa: Dio non ama la malattia, ma ama le persone ammalate, e una risposta semplice e certa su questo tema non possiamo pretendere di averla. Leggendo il Vangelo, però, emerge chiaramente che la guarigione dalla malattia è prima evento interiore che esteriore, confermando così l’intuizione di altre culture per cui la malattia non è che il segno di un profondo malessere interiore.

Gesù guarisce, ma sa che la salute non è tutto, più della salute c’è la salvezza. Vero: ho incontrato giovani pieni di salute buttare via la loro vita in una dose di eroina e malati gravi affrontare la vita con una serenità e una profondità impressionanti.

Chiediamo la salute, allora, la salute del cuore anzitutto e quella del corpo, sapendo però che potrà succedere di essere raggiunti dalla malattia; chiediamo allora al Signore di poterla affrontare consapevolemente, come momento inevitabile della vita che può condurci ad una dimensione inesplorata della nostra vita.

Guarisci nel profondo ciascuno di noi, Signore, donaci salute nel corpo e nello spirito!

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