Il Vangelo del Giorno, 5 ottobre 2017 – Lc 10, 1-12

Il testo ed il commento al Vangelo
del 5 ottobre 2017 su Lc 10, 1-12

XXVI Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

  • Colore liturgico: Verde
  • Periodo: Giovedì
  • Il Santo di oggi: S. Faustina Kowalska; B. Bartolo Longo; B. Alberto Marvelli
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore.
  • Letture del giorno: Ne 8,1-4.5-6.7-12; Sal.18; Lc 10, 1-12
  • Calendario Liturgico di Ottobre
Lc 10, 1-12
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo del giorno – Lc 10, 1-12

A cura dei Monaci Benedettini

La vostra pace scenderà su di lui.

San Luca distingue due missioni di Gesù, due invii: ai Dodici e ai Settantadue discepoli. Poveri, inviati da un povero ai poveri, sono i missionari. Questa povertà è uno degli imperativi del tempo della Chiesa, così tanto richiamata dal Papa Francesco, tempo decisivo, che non ha bisogno di crearsi sicurezze al di fuori della certezza della prossimità di Dio.

La partecipazione all’esistenza di Cristo, che ha nell’Eucaristia il suo momento forte, pone in stato di libertà, povertà, cammino. Qual è il giudizio che questa parola di Gesù pronuncia sulla nostra esistenza, personale e comunitaria? Perché non sempre sappiamo costruire, accogliere e diffondere la pace?

Forse siamo disorientati da troppe false proposte, da falsi profeti di pace e meno attenti a Colui che è autore della vera pace, Gesù Cristo, Signore.

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