Il testo ed il commento al Vangelo di oggi,
5 Luglio 2017 – Mt 8, 28-34
XIII Settimana del Tempo Ordinario – Anno I
- Colore liturgico: Verde
- Periodo: Mercoledì
- Il Santo di oggi: S. Antonio M. Zaccaria (mf)
- Ascolta, Signore, il grido del povero.
- Letture del giorno: Gn 21, 5. 8-20; Sal.33; Mt 8, 28-34
- Calendario Liturgico di Luglio
Mt 8, 28-34
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, giunto Gesù all’altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. Ed ecco, si misero a gridare: «Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?».
A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci al pascolo; e i demòni lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». Egli disse loro: «Andate!». Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque.
I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Commento al Vangelo del giorno – Mt 8, 28-34
A cura dei Monaci Benedettini
I figli, la schiava, i porci…
Le letture di questa liturgia presentano una tale complessità di personaggi, di elementi e di situazioni che il districarvisi appare difficoltoso. E poi, cosa potranno voler dire tanto la prima lettura quanto il Vangelo, che si relazionano ad un background così differente dal nostro?
[ads2]Eppure, proprio in questa Parola di Dio, difficile ed affascinante, si nasconde un messaggio di salvezza che ci parla di un Dio che si serve di esseri umani meschini e limitati, di circostanze strane e incomprensibili, di animali, sì anche di questi, sporchi e disprezzati, ora per attuare il suo disegno di amore, ora per dare un segno della sua potenza. Ma, amore e potenza, in Dio, sono due elementi che coincidono: per Agar significano aver salva la vita e, in un certo senso, il rimanere fedele di Dio alla promessa, nell’episodio evangelico esprimono la signorìa di Dio non solo sul creato, ma altresì sulle forze del male che tentano di opprimere il mondo.
In ambedue gli episodi, l’intervento di Dio si pone come un atto di liberazione dell’uomo nella sua interezza: Agar e Ismaele hanno salva la vita, mentre gli indemoniati ritornano ad una esistenza degna di questo nome. L’autore sacro quindi si è servito dei figli (Ismaele e Isacco), della schiava (Agar) e dei porci per indicarci che il cammino verso Dio si attua in una dinamica misteriosa, che non vuol dire incomprensibile, ma simbolica!