Il testo ed il commento al Vangelo
del 4 ottobre 2017 su Mt 11, 25-30
XXVI Settimana del Tempo Ordinario – Anno I
- Colore liturgico: Bianco
- Periodo: Mercoledì
- Il Santo di oggi: S. Francesco d’Assisi patr. Italia (f); S. Petronio; S. Aurea
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Tu sei, Signore, mia parte di eredità.
- Letture del giorno: Gal 6, 14-18; Sal 15; Mt 11, 25-30
- Calendario Liturgico di Ottobre
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Commento al Vangelo del giorno – Mt 11, 25-30
A cura dei Monaci Benedettini
Il canto di un uomo libero.
Le letture bibliche nelle feste dei santi tendono a descriverci nel modo più semplice ed efficace le loro precipue virtù e la specifica spiritualità di cui si sono dotati in vita per arrivare dritti a Dio, vivendo in modo eroico.
Ecco San Paolo che si gloria della croce di Cristo e si vede crocifisso al mondo e distaccato da esso: Francesco ha lo stesso vanto perché egli ha avuto il privilegio di portare nel suo cuore e nel suo corpo in modo visibile le stìgmate del Signore, proprio come era accaduto all’Apostolo e ha abbandonato tutte le umane sicurezze per essere tutto ed esclusivamente di Cristo nel gaudio di una completa povertà.
Hanno capito entrambi il fascino della croce e hanno imparato a gioire con Cristo nella sofferenza. Il versetto al Salmo responsoriale “Tu sei, Signore, mia parte di eredità” ci ricorda la scelta eroica e decisiva di Francesco, che lascia ogni ricchezza e sposa madonna povertà; si libera dei pesi del mondo per essere tutto e solo di Dio, l’unico vero bene. La preghiera di Gesù al Vangelo vuole ricordarci che le verità divine non appartengono ai dotti e ai sapienti di questo mondo, ma ai puri e ai semplici che sono illuminati dallo Spirito Santo.
I famosi “fioretti” di San Francesco sono la testimonianza più evidente dell’alto grado di comunione che il santo aveva raggiunto con il suo Dio, con il prossimo e con la natura che ne è lo specchio. Francesco è il cantore di Dio, cantore della sua grazia, delle bellezze del creato perché ha raggiunto la vera libertà interiore e ha saputo librarsi con tutta la sua vita verso l’Alto. Ha lascito un solco fecondo dove i fiori della semplicità, della bontà e della purezza fioriscono sempre nuovi ed incantano per il loro splendore.
Seguiamo il suo esempio e la sua testimonianza.