Il commento al Vengelo del
4 Maggio 2018 su Gv 15, 12-17
Quinta settimana del Tempo di Pasqua – Anno II/B
- Colore liturgico: Bianco
- Periodo: Venerdì
- Il Santo di oggi:
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Ti loderò fra i popoli, Signore
- Letture del giorno: At 15, 22-31; Sal.56; Gv 15, 12-17
- Calendario Liturgico di Maggio
[powerpress]
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Gv 15, 12-17
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini
Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri…
[better-ads type=”banner” banner=”84722″ campaign=”none” count=”2″ columns=”1″ orderby=”rand” order=”ASC” align=”right” show-caption=”1″][/better-ads]
Gesù durante l’ultima Cena apre il suo cuore completamente ai suoi apostoli. È una comunione intensa e profonda. Vi leggiamo esortazioni che riguardano tutta l’esistenza. Non sono comandi dettati da una volontà di dimostrare in modo arrogante la propria superiorità.
È la volontà di farci partecipi di tutti i Misteri della vita in Dio. Il comandamento di Gesù è il comandamento dell’amore. È l’attuazione di una promessa; è la possibilità di cambiare completamente la nostra esistenza. Gesù non ci vuole servi ma amici. Inaugura con noi delle relazioni nuove; il compimento della sua missione è proprio la realizzazione di questa nuova vita nell’amore di Dio. Le esperienze delle prime comunità cristiane sono proprio la realizzazione di questo comandamento di amore. Lo leggiamo negli Atti degli Apostoli.
Ci riportano importanti testimonianze storiche che riguardano soprattutto la vita della comunità di Gerusalemme. Scrittori non cristiani, che appartengono al mondo pagano di Roma concordano su questa testimonianza. È storia vera l’amore che animava le comunità cristiane dei primi secoli! È storia può diventare ancora cronaca dei nostri giorni. Non può essere solo la lettura di un passato che non ci appartiene! Anzi proprio qui affondano le nostre vere radici. Gesù ci insegna come realizzare tutto ciò: se faremo quel che Egli ci chiede. Le debolezze umane che sono presenti nella storia non possono essere vincoli che impediscono il diffondersi di questo amore.
I nostri errori saranno allora, se riconosciuti con umiltà, possibilità di vera conversione in un atteggiamento di umile perdono.