Il Vangelo del Giorno, 4 Giugno 2017 – Gv 20, 19-23

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Il testo ed il commento al Vangelo di oggi,
4 Giugno 2017 – Gv 20, 19-23

Pentecoste

  • Colore liturgico: Rosso
  • Periodo: Domenica
  • Il Santo di oggi: S. Francesco Caracciolo; S. Quirino
  • Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.
  • Letture del giorno: At 2, 1-11; Sal 103; 1 Cor 12, 3b-7. 12-13; Gv 20, 19-23
  • Calendario Liturgico di Giugno

Gv 20, 19-23
Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo del giorno – Gv 20, 19-23

A cura dei Monaci Benedettini

Il Vangelo, un libro aperto.

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[ads2]Il brano di oggi conclude la narrazione dell’evangelista Giovanni, il discepolo che Gesù amava particolarmente e a cui ha concesso nell’ultima cena di posare il capo sul suo petto. Egli si definisce giustamente un testimone fedele e veritiero, ma lascia comprendere che la sua opera non è completa.

Ci sarebbero voluto ancora pagine e pagine da scrivere, occorrerebbe poter penetrare negli stessi misteri di Dio e scrutare nell’intimo del Cristo, uomo Dio, salvatore del mondo. L’apparente incompletezza però, contiene un implicito ammonimento per tutti noi: San Giovanni vuole dirci che quello che né i libri, né il mondo possono contenere, deve completarsi nella fede e nella pratica della vita di ogni credente.

Dobbiamo essere noi, uniti nella stessa fede e membra vive della stessa Chiesa, a completare quello che manca ai patimenti di Cristo, quello che Giovanni non poteva assolutamente scrivere nella pagine del suo Vangelo, perché appartenenti alla esperienza viva da consumare nel tempo. Animati e sorretti dallo Spirito, il vangelo vissuto, diventa la nostra storia, la nostra storia sacra.

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