Il Vangelo del Giorno, 4 dicembre 2017 – Mt 8, 5-11

Il testo ed il commento al Vangelo
del 4 dicembre 2017 su Mt 8, 5-11

I Settimana del Tempo di Avvento – Anno B

  • Colore liturgico: Viola
  • Periodo: Lunedì
  • Il Santo di oggi: S. Giovanni Damasceno (mf); S. Barbara; B. Adolfo Kolping
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Andiamo con gioia incontro al Signore.
  • Letture del giorno: Is 2, 1-5; Sal.121; Mt 8, 5-11
  • Calendario Liturgico di Dicembre

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mt 8, 5-11
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò».
Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo del giorno a cura dei Monaci Benedettini

Signore, non sono degno…

Il versetto 8 dell’odierna pagina evangelica lo sentiamo riecheggiare nella formula liturgica che ci dispone a ricevere Cristo nell’eucarestia: «Signore, non sono degno…».

Tale formula è uno degli elementi che ci fa comprendere la relazione fra Sacra Scrittura e Liturgia. Infatti come è vero che la Sacra Scrittura fonda la Liturgia è altrettanto vero che la Sacra Scrittura nasce e si sviluppa grazie alla celebrazione e quindi mediante la Liturgia. Il tema propostoci da questa pagina evangelica attiene alla fede al riconoscimento del vero Dio. Il miracolo è in favore di un pagano, escluso dal popolo di Dio.

Egli dà prova di una fede che i Giudei non avevano dimostrato: così Gesù lo presenta come un membro del nuovo popolo di Dio, che non sarà più formato da quelli che appartengono ad una razza, quella di «Abramo». Chi, credendo di servire Dio, si fa servire da lui o si serve di lui, ha ricevuto invano la chiamata e, nel banchetto, dovrà cedere il posto ad altri che sembrano meno preparati. Nella prima lettura troviamo questa apertura a tutti i popoli e non soltanto al popolo eletto.

La Chiesa, che del regno è il seme, irradia nel mondo un messaggio di pace per la conversione delle genti. Nel trasformare le spade in vomeri e le lance in falci si riscopre il vero modo, quelle cristiano, di preparasi alla venuta di Cristo, con un impegno che realmente trasformi noi e il mondo. Il Salmo 121 è denso di fiducia: l’orante professa la sua fede nel Signore che abita sulla terra e così partecipa alle vicende umane. Il Signore veglia su di noi e non ci lascia vacillare a patto che noi lo vogliamo. Suscitiamolo in noi questo desiderio.

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