Il commento al Vengelo
del 4 Aprile 2019
su Gv 5, 31-47
Giovedì della IV settimana di Quaresima
Anno III/C
Colore liturgico: VIOLA
- Periodo: Giovedì
- Il Santo di oggi:
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo
- Letture del giorno: Es 32, 7-14; Sal.105; Gv 5, 31-47
- Calendario Liturgico di Aprile
Gv 5, 31-47
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei:
«Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.
Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita.
Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?
Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:
Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini
Puliti per riconoscere Gesù.
Il Signore disse a Mosè mentre era in preghiera sull’Oreb: «Va’, scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto, si è pervertito». Così nell’Esodo! Così il salmista: «Dimenticarono Dio che li aveva salvati, che aveva operato in Egitto cose grandi, meraviglie nella terra di Cam, cose terribili presso il Mar Rosso.»; e Gesù: «Non avete in voi l’amore di Dio». «Voi non mi accogliete. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?».
Sono le pesanti accuse che il popolo eletto merita dopo una lunga storia di predilezione divina; si è pervertito ai falsi dei, ha dimenticato i prodigi ricevuti; i contemporanei di Gesù sono studiosi delle scritture, ma privi di fede e di amore a Dio, non ne comprendono il significato e lo falsificano, capaci soltanto di una reciproca e fatua adulazione. Così ogni forma di religiosità viene vanificata, allora come ai nostri giorni, resta soltanto una apparenza che non maschera l’ipocrisia. “Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete” perché “Amano i primi posti ne’ conviti e i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze e d’esser chiamati dalla gente: “Maestro!”.
Ancora meglio Gesù li definisce chiamandoli ipocriti che rassomigliano a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. L’ipocrisia e il maligno, il menzognero. Gesù definisce l’ipocrisia come un lievito, il lievito dei farisei, … «Gli ipocriti, scrive San Bernardo, sono pecore nel portamento, volpi nell’astuzia, lupi nelle opere e nella ferocia. Il loro primo pensiero è di non essere buoni: ma di apparire tali; di essere cattivi, ma di non sembrarlo». Non vi è cosa tanto opposta allo spirito di Gesù Cristo, quanto l’ipocrisia. Gesù è la verità in persona, la semplicità e la sincerità per essenza, non può dunque essere compreso e testimoniato nella sua natura umano divina da chi vive in tale inquinamento interiore. I puri di cuore vedono Dio!
Oggi invoca il Signore chiedendo: “Accresci in me la fede”.