Il Vangelo del Giorno, 31 Gennaio 2018 – Mc 6, 1-6

Il testo ed il commento al Vangelo
del 31 Gennaio 2018 su Mc 6, 1-6

IV Settimana del Tempo Ordinario – Anno II/B

  • Colore liturgico: Verde
  • Periodo: Mercoledì
  • Il Santo di oggi:  S. Giovanni Bosco (m); S. Geminiano; S. Marcella
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Togli, Signore, la mia colpa e il mio peccato.
  • Letture del giorno: 2 Sam 24.2.9-17; Sal 31; Mc 6, 1-6
  • Calendario Liturgico di Gennaio
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

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Mc 6, 1-6

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo del giorno a cura dei Monaci Benedettini

Donde gli vengono queste cose?

L’incredulità all’operato di Gesù viene proprio dalla sua patria, da chi lo ha visto crescere in quei trenta anni di umiltà, lavoro e sevizio. Gli anni trascorsi a Nazareth, con Giuseppe e Maria, non sono soltanto anni di crescita fisica; sono il nascondimento di Dio salvatore, che decide di condividere, lui con la creatura, tutta l’esperienza umana terrena.

Sono il risultato di una scelta di umiltà vera, concreta e discreta del Dio che regna nei cieli; sono il passaggio temporale di una vita umanamente vissuta dal Dio creatore. Alla luce gloriosa della Morte e Resurrezione di Cristo, noi possiamo comprendere questi anni di silenzio ma che sono così difficili da accettare dai suoi contemporanei. In un certo senso, possiamo allora dire, che chi si mostra scettico nei Suoi confronti coglie in pieno un punto fondamentale del suo messaggio e della sua opera: l’umiltà del Dio che si nasconde.

Hanno allora proprio ragione a chiedersi da dove viene la sapienza di Cristo; non è certo la sapienza umana spesso così piena di sé, così desiderosa di lustri e riconoscimenti, così pronta a mostrarsi superiore e talvolta orgogliosa! È tutt’altra Sapienza, che trova proprio nell’umiltà e nel servizio generoso il suo ambiente vitale.

La questione che loro pongono è giusta, però non hanno il coraggio di aprire il cuore a tutto ciò che implica la risposta alle loro domande. L’invito per noi è lo stesso; in un società che si proclama cristiana, rischiamo di chiuderci al suo Amore e non comprendere in pieno il suo messaggio.

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