Il Vangelo del giorno, 3 Febbraio 2019 โ€“ Lc 4, 21-30

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Il commento al Vengelo
del 3 Febbraio 2019
su Lc 4, 21-30

Quarta settimana del Tempo Ordinario
Anno III/C

Colore liturgico: VERDE

  • Periodo: Domenica
  • Il Santo di oggi:
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: La mia bocca racconterร  la tua salvezza
  • Letture del giorno: Ger 1, 4-5. 17-19; Sal 70; 1 Cor 12,31 โ€“ 13,13; Lc 4, 21-30
  • Calendario Liturgico di Febbraio

Lc 4, 21-30
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesรน cominciรฒ a dire nella sinagoga: ยซOggi si รจ compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltatoยป.
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: ยซNon รจ costui il figlio di Giuseppe?ยป. Ma egli rispose loro: ยซCertamente voi mi citerete questo proverbio: โ€œMedico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafร rnao, fallo anche qui, nella tua patria!โ€ยป. Poi aggiunse: ยซIn veritร  io vi dico: nessun profeta รจ bene accetto nella sua patria. Anzi, in veritร  io vi dico: cโ€™erano molte vedove in Israele al tempo di Elรฌa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elรฌa, se non a una vedova a Sarรจpta di Sidรฒne. Cโ€™erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamร n, il Siroยป.
Allโ€™udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della cittร  e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro cittร , per gettarlo giรน. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

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Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini

Cristo รจ pienezza della vita dellโ€™uomo.

Nel profeta, che Dio consacra e invia, si trova la forza stessa di Dio. Egli quindi non si deprime neppure dinanzi a gravi difficoltร ; ha la certezza che non sarร  sopraffatto, dal momento che il Signore lo accompagna. Il cantico dellโ€™amore che ascoltiamo oggi nella seconda lettura, Paolo lo mette al vertice di tutti i carismi, di tutti i doni divini.

In crescendo egli ci mostra poi i tre doni prestigiosi, la profezia, la gnosi e la fede, anzi la pienezza della fede, capace di trasportare le montagne. Eppure questi tre doni non costituiscono pienamente il soggetto cristiano che, senza lโ€™amore, resta โ€œuno zeroโ€. La povertร  stessa e il dono della propria libertร  in un gesto eroico, se non sono accompagnati da una carica dโ€™amore, sono boria e auto-glorificazione. Lโ€™uomo resta simile a un fachiro che mette in pericolo il corpo, non รจ un martire autentico.

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Quando manca lโ€™amore, tutto quello che si fa non ha nessun valore. Lโ€™amore si manifesta come pazienza, gratuitร , misericordia, umiltร , mitezza, fiducia, sopportazione. In Gesรน di Nร zaret riconosciamo i tratti piรน precisi e piรน sicuri del vero profeta. Essi traspaiono, in primo luogo, dalla sua consapevolezza di aver un destino pasquale davanti a sรฉ e di doverlo affrontare con docilitร  e con coraggio. La povertร  della vedova e la malattia di Nร aman e, di riflesso, il ministero di Elรฌa e di Eliseo, offrono a Gesรน lโ€™opportunitร  di presentarsi come il benefattore dellโ€™uomo in difficoltร . Egli, infatti, รจ colui che da ricco qual era si รจ fatto povero per farci ricchi della sua povertร .

Egli รจ il medico celeste che รจ venuto per guarirci dalla malattia mortale. รˆ proprio per questo che dovrร  morire: perchรฉ ha preteso di fare, in nome di Dio e con la potenza di Dio, ciรฒ che solo Dio puรฒ fare. Ma intanto non รจ ancora venuta la sua ora.