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Il testo ed il commento al Vangelo del
28 settembre 2016 – Lc 9, 57-62
XXVI Settimana del Tempo Ordinario – Anno II
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- Colore liturgico: Bianco
- Periodo: Seconda settimana del Salterio
- Mercoledì – 26.a Tempo Ordinario
- Santo del giorno: S. Venceslao (mf); S. Lorenzo Ruiz e compagni (mf)
- Giunga fino a te la mia preghiera, Signore
- Liturgia: Gb 9, 1-12.14-16; Sal 87; Lc 9, 57-62
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Lc 9, 57-62
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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Commenti al Vangelo di Lc 9, 57-62
Commento a cura dei Monaci Benedettini
Io ti seguirò dovunque tu vada.
Il “mestiere” di seguire Gesù è molto impegnativo: non consente distrazioni; è un’occupazione a tempo pieno. Il Cristo è un maestro diverso dagli altri: l’aderire al Signore non si presenta come un sedersi attorno ad una càttedra, ma è un camminare dietro: un instancabile protendersi in avanti.
Bisogna seguirlo e diventare suoi discepoli con prontezza e decisività: è una via difficile, qualche volta di disagio, di povertà, di stenti, ma anche la via sicura, quella che consente di pensare e credere di spendere la vita nel modo migliore possibile.
Non possiamo mai dimenticare chi è colui che chiama, chi seguiamo, dove egli vuole condurci, quali strumenti di grazia egli ci offre per renderci possibile la sequela. I veri discepoli di Cristo ci affàscinano per la loro vita, per i loro esempi, per la loro pace profonda.
Anche oggi sono molti i chiamati, pochi coloro che hanno il coraggio di rispondere con generosità e sollecitudine. Sia questo vangelo motivo di preghiera per tutti coloro che sentono il bussare del Signore nel loro cuore e non hanno forza di rispondergli.