Il Vangelo del Giorno, 28 Aprile 2018 – Gv 14, 7-14

Il commento al Vengelo del
28 Aprile 2018 su Gv 14, 7-14

Quarta settimana del Tempo di Pasqua – Anno II/B

  • Colore liturgico: Rosso
  • Periodo: Sabato
  • Il Santo di oggi: S. Luigi M. Grignion de M. (mf); S. Pietro Chanel (mf) – IV
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostra Dio.
  • Letture del giorno: At 13, 44-52; Sal.97; Gv 14, 7-14
  • Calendario Liturgico di Aprile
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Gv 14, 7-14
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini

Chi ha visto me ha visto il Padre.

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Gesù sottolinea spesso la sua figliolanza con il Padre. Il richiamo alla paternità divina è un modo reale per dimostrare l’importanza della relazione tra noi, esseri umani.

Nel vangelo di oggi, Filippo, con la sua richiesta di voler vedere il Padre indica una fede reale ma che vuole essere sbrigativa. Vuole andare subito alla questione fondamentale. Gesù ha parlato tante volte del Padre; ecco allora contempliamolo e tutto si risolve. Non è così, la sua fede è sincera ma non completa. Nelle relazioni tutto è importante; Gesù Cristo come uomo, vuole condurci a Dio.

Il rispetto di questa mediazione significa completare la fede in modo maturo. Per noi è un messaggio importante. I nostri comportamenti dovrebbero sempre rispecchiare questi sentimenti. Il rispetto altrui non è solo adempiere un obbligo preciso! È un modo preciso ed inequivocabile di considerarci tutti fratelli e sorelle e tutti portatori di una realtà che non ci appartiene. Il messaggio di Gesù che troviamo nel Vangelo di oggi ha molti riferimenti.

Possiamo applicarlo nelle nostre relazioni familiari, nei luoghi di lavoro ed anche nel nostro rapporto con Dio. La fede matura che ci è richiesta, significa anche la mediazione della Chiesa che, con le sue debolezze umane, è portatrice anche lei di una realtà che non le appartiene.

Guardiamo più in avanti, siamo consapevoli che tutti abbiamo bisogno della misericordia di Dio e sappiamo come interpretare il messaggio di Gesù tra noi, nel perdono, nella carità e nella misericordia.

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