Il testo ed il commento al Vangelo
del 26 ottobre 2017 su Lc 12, 49-53
XXIX Settimana del Tempo Ordinario – Anno I
- Colore liturgico: Verde
- Periodo: Giovedì
- Il Santo di oggi: Ss. Luciano e Marciano; B. Damiano Furcheri; B. Celina C.
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Beato l’uomo che confida nel Signore.
- Letture del giorno: Rm 6, 19-23; Sal.1; Lc 12, 49-53
- Calendario Liturgico di Ottobre
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Commento al Vangelo del giorno a cura dei Monaci Benedettini
Il fuoco sulla terra.
Gesù è pienamente consapevole del carattere esplosivo e radicale della sua venuta. Egli dice di essere venuto a portare il fuoco sulla terra; vuol dire che l’amore di Dio si è reso più che mai visibile nella sua persona, il Verbo si è fatto carne, abita in mezzo a noi.
Egli sta per dare al mondo la suprema testimonianza della misericordia divina con la sua immolazione sulla croce. Tutto ciò sarà il suo battesimo di sangue. Egli già intravede la realizzazione della sua promessa di inviare alla Chiesa nascente “il consolatore, lo spirito di verità” che scenderà sugli apostoli come lingue di fuoco. Egli sa che quel fuoco arde e arderà nei secoli per essere la forza dei deboli, la luce sul cammino della Chiesa, la vera sapienza per gli uomini.
Con questa forza, che genera la fermezza nella fede, il seguace di Cristo, dagli apostoli fino a noi, diventa un suo testimone e un annunciatore del suo Vangelo, ma proprio questo annuncio e questa testimonianza sarà motivo di lotta e di persecuzioni da parte di coloro che li rifiutano. Ecco perché Gesù, autore della pace, oggi ripete di non essere venuto a portare la pace, ma la guerra; egli riafferma che i suoi si troveranno spesso come agnelli in mezzo ai lupi. I lupi talvolta, come la storia ci testimonia, sono le persone a noi più vicine.
È accaduto anche a Gesù con Giuda! Ma ricordiamoci che, in ogni caso, anche in mezzo ai lupi, da cristiani, dobbiamo rimanere agnelli.