Il Vangelo del giorno, 26 Maggio 2018 โ€“ Mc 10, 13-16

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Il commento al Vengelo del
26 Maggio 2018 su Mc 10, 13-16

Ottava settimana del Tempo Ordinario โ€“ Anno II/B

  • Colore liturgico: Verde
  • Periodo: Sabato
  • Il Santo di oggi: S. Filippo Neri โ€“ memoria
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: La mia preghiera stia davanti a te come incenso
  • Letture del giorno: Gc 5, 13-20; Sal 140; Mc 10, 13-16
  • Calendario Liturgico di Maggio
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mc 10, 13-16
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, presentavano a Gesรน dei bambini perchรฉ li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono.
Gesรน, al vedere questo, sโ€™indignรฒ e disse loro: ยซLasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi รจ come loro infatti appartiene il regno di Dio. In veritร  io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerร  in essoยป.
E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, ponendo le mani su di loro.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini

Gesรน e i bambini.

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Lโ€™evangelista Marco, come รจ suo stile, ci offre dei quadri stupendi della vita di Cristo. La scena di oggi, Gesรน circondato da bambini, ha ispirato ripetutamente lโ€™iconografia cristiana.

Suscita ammirazione e tenerezza in tutti noi. Alle braccia aperte di Cristo, pronte ad accoglierli e a benedirli, fa riscontro lโ€™atteggiamento burbero dei discepoli, che animati da falso zelo, vorrebbero allontanare quei bimbi. Li ritengono molesti e incapaci di comprendere gli insegnamenti del Signore, troppo grandi e seri per loro. Gesรน invece ammira in loro il candore, la loro spontaneitร  e la loro innocenza, li prende fra le sue braccia e li benedice.

Li propone a tutti come modelli per entrare nel regno di Dio. Chi di noi non rimpiange talvolta quella beata innocenza, quella semplicitร  di cuore, che ci rendeva gradevole la vita e spontanea la fede e la preghiera? Da adulti ci siamo maledettamente complicata la vita, con le nostre manie di grandezza, con la nostra presunzione di poterci gestire da soli, con tutti i nostri interiori inquinamenti. Dio invece da sempre apprezza ciรฒ che umile e piccolo, egli si รจ fatto piccolo per noi e si รจ scelta una madre povera e umile. Egli esalta gli umili e rimanda a mani vuote i superbi. Solo chi possiede queste virtรน, innate nei bambini, sa accogliere con semplicitร  i doni di Dio.

La fragilitร , propria dellโ€™infanzia, da noi adulti spesso detestata, consente un atteggiamento di dipendenza, sprona alla fiducia verso gli altri, da cui attendiamo aiuto e protezione, spontaneamente fa tendere cuore e mani verso chi รจ piรน forte di noi perchรฉ ci guidi e ci sostenga. Essere presi tra le braccia costituisce sempre un motivo di gioia e di interiore sicurezza. Queste sono le migliori predisposizioni per rivolgerci al nostro Dio e instaurare con lui una vera comunione, per riconoscerlo come padre buono e premuroso nei nostri confronti.

La piccola Teresa di Lisieux รจ maestra di quella spiritualitร  che sโ€™ispira allโ€™infanzia dello spirito e prende lo spunto proprio dalle parole di Gesรน. รˆ una semplice ed efficace via alla santitร , che conserva integro il suo fascino anche ai nostri giorni

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