Il testo ed il commento al Vangelo di oggi,
27 Gennaio 2017 – Mc 4, 26-34
III Settimana del Tempo Ordinario – Anno I
- Colore liturgico: Bianco
- Periodo: Venerdì
- Il Santo di oggi: S. Angela Merìci (mf); S. Vitaliano; S. Giuliano da Sora
- La salvezza dei giusti viene dal Signore.
- Letture del giorno: Eb 10, 32-39; Sal.36; Mc 4, 26-34
Mc 4, 26-34
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Commento al Vangelo del giorno – Mc 4, 26-34
Commento a cura dei Monaci Benedettini
Cristo sofferente ci ha dato l’esempio della fedeltà.
Torniamo oggi ancora alla Lettera agli Ebrei. Il testo della prima lettura lascia trasparire per un momento la situazione vitale della comunità in cui si ràdicano le esortazioni alla fiduciosa ed attiva perseveranza. L’autore, infatti, richiama la serie di prove e tribolazioni alle quali è stata esposta la comunità al suo inizio, dopo l’illuminazione battesimale.
Non si tratta di una vera e propria persecuzione, ma di una serie di vessazioni e maltrattamenti provocati da un ambiente ostile e intollerante. Il caldo appello alla costanza fa leva sulla fedeltà di Dio, che porta a compimento la sua promessa. In tale prospettiva viene riletto il testo del profeta che parla della venuta del Signore.
Chi ha pagato o sta pagando il prezzo della sua fedeltà, è in grado di stimare l’importanza di questa promessa che sta alla base della sua perseveranza. La nostra fede subisce il logorìo dei giorni. Monotonìa, dissapori, sofferenze finiscono per toglierci l’entusiasmo di credere in Dio e di sentirci partecipi della lotta di Gesù per il regno di Dio.
È il momento di affidarci a Dio, confidare in lui, non rassegnarci alla mediocrità. È importante nella situazione attuale stare vicino a Cristo come discepoli per essere introdotti nel mistero del regno di Dio, proclamato nella parola del vangelo.