Il Vangelo del Giorno, 25 ottobre 2017 – Lc 12, 39-48

Il testo ed il commento al Vangelo
del 25 ottobre 2017 su Lc 12, 39-48

XXIX Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

  • Colore liturgico: Verde
  • Periodo: Mercoledì
  • Il Santo di oggi: S. Miniato; S. Gaudenzio; S. Frontone; B. Carlo Gnocchi
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Il nostro aiuto è nel nome del Signore.  
  • Letture del giorno: Rm 6, 12-18; Sal.123; Lc 12, 39-48
  • Calendario Liturgico di Ottobre
Lc 12, 39-48
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo del giorno a cura dei Monaci Benedettini

La vita come una missione da compiere.

Come è narrato nella scrittura sacra, sin dal principio, il buon Dio ha affidato all’uomo una missione; lo ha fatto somigliante a sé, lo ha dotato di intelligenza e di volontà e ad ognuno ha dato dei talenti speciali, da far fruttificare, con l’umile e docile servizio allo stesso Signore. Gesù, servitore del Padre, adempie perfettamente la sua missione, accettando la passione, il calvario, la croce e le morte.

I due servi del Vangelo di oggi hanno un comportamento diverso l’uno dall’altro. C’è il servo vigilante, che attende il ritorno del suo padrone, vivendo in piena fedeltà al mandato ricevuto. Egli è un docile esecutore degli ordini ricevuti. Riferendoci ad un’altra parabola, potremmo dire che è colui che ha fatto fruttificare a dovere i talenti ricevuti. L’altro servo, che non ha interiorizzato gli ordini ricevuti e non li vive come un dono di fiducia da parte del Signore, vive in piena autonomia, il padrone è lontano e non solo fisicamente, e quindi si sente di fatto libero di agire a proprio piacimento.

Verrà sorpreso in questo atteggiamento di infedeltà e di distacco e dovrà subire l’inevitabile condanna. Quando la fede si spegne e la vista dello spirito si offusca si perde di vista il Signore e lo si ritiene molto lontano e disinteressato alle nostre vicende. Ci vuole la fede per sentirlo sempre presente, accanto a noi.

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