Il testo ed il commento al Vangelo del 26 maggio 2016 – Mc 10,46-52 – VIII Settimana del Tempo Ordinario – Anno II.
In alcune nazioni si conserva per la giornata di oggi l’antica data della celebrazione del Corpus Domini. In Italia la solennità viene trasferita a domenica prossima, 29 maggio 2016.
https://youtu.be/KcL_R4Io2ys
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- Colore liturgico: verde
Le nude domande del Vangelo.
Meditazioni proposte a Papa Francesco e alla Curia romana
Le letture del giorno: 1Pt 2,2-5.9-12; Sal.99; Mc 10,46-52
Mc 10,46-52
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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Commento al Vangelo di Mc 10,46-52
Commento a cura dei Monaci Benedettini
[ads2]Il dono della vista.
Essere ciechi nel linguaggio biblico non ha solo una dimensione fisica, ma prevalentemente spirituale: riguarda sia l’anima sia gli occhi. Esempi di cecità spirituali abbondano nella scrittura sacra, abbondano nella nostra vita: “Sordi, ascoltate, ciechi, volgete lo sguardo per vedere. Chi è cieco, se non il mio servo? Chi è sordo come colui al quale io mandavo araldi? Chi è cieco come il mio privilegiato? Chi è sordo come il servo del Signore? Hai visto molte cose, ma senza farvi attenzione, hai aperto gli orecchi, ma senza sentire”.
Così si esprime un un brano il profeta Isaia. Gli scribi e i farisei sono definiti ciechi da Gesù: «Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!». Gli stessi apostoli stentavano spesso a credere alle parole del Signore perché il loro spirito era accecato e orientato dalle logiche umane. Ricordiamo i due discepoli di Èmmaus, che non riconoscono Gesù lungo la via perché i loro occhi erano accecati per mancanza di fede nel risorto: Riconosceranno Gesù quando proclama e spiega la parola e nello spezzare il pane. Gesù si proclama luce del mondo e afferma: «Ancora per poco tempo la luce è con voi.
Camminate mentre avete la luce, perché non vi sorprendano le tenebre; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. Mentre avete la luce credete nella luce, per diventare figli della luce». La luce di Cristo viene infusa in noi mediante la fede. Questa è la virtù fondamentale che ci apre la vista dell’anima per accogliere la persona Cristo e le verità che egli ci ha rivelate. «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Dopo aver ripetutamente affermato l’importanza della fede Gesù interviene, compiendo miracoli a favore dei ciechi per riaprire loro occhi e anima. Molti di loro inizialmente implorano solo la guarigione dalla loro cecità fisica. Alla richiesta di Gesù, «Che cosa vuoi che io faccia per te?», anche nel vangelo odierno, il cieco implora: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». Egli però intende dargli più di quanto osa sperare. «Và, la tua fede ti ha salvato».
E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada». La fede del cieco nato aveva già riconosciuto Gesù e nella sua preghiera gridata umilmente implorava: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Da cieco e mendicante lo ritroviamo, dopo l’intervento prodigioso di Cristo, illuminato nel corpo e nello spirito: «Và, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada».