Commento al Vangelo del 25 aprile 2020 a cura dei Monaci Benedettini –
II Settimana del Tempo di Pasqua – Anno A
- Periodo: Sabato
- Il Santo di oggi: S. MARCO, evangelista (f); S. Franca; S. Aniano; S. Clarenzio
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Canterò in eterno l’amore del Signore
- Letture del giorno: 1 Pt 5, 5-14; Sal 88; Mc 16, 15-20
- Calendario Liturgico di Aprile
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews.
Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini
Predicate il Vangelo ad ogni creatura.
Giorno di festa, giorno di riposo, giorno di lode e di comunione. E in questo giorno la Chiesa ci propone nella festa di San Marco Evangelista un brano molto importante, si tratta dell’ultima apparizione del Risorto ai suoi discepoli ai quali viene affidato un mandato missionario universale. Sappiamo benissimo che l’ascensione al cielo non significa l’abbandono di Gesù, ma solo un suo momentaneo allontanamento.
Nel frattempo gli apostoli avrebbero dovuto prolungare l’opera di salvezza, annunciando il suo “vangelo” ad ogni creatura. Perciò essi vengono rivestiti di un compito di rappresentanza vicària di Cristo, da realizzare ed estendere per tutto l’arco della storia. E’ attraverso degli uomini che Cristo verrà ormai annunciato ad altri uomini. E’ questo il suo mandato testamentario: “andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura…” Due cose sono da sottolineare in questo comando del Signore. Prima di tutto la sua “universalità”: è in tutto il mondo che vengono inviati gli apostoli; il vangelo deve essere predicato ad ogni creatura, senza escludere nessuna razza umana, in qualunque parte della terra essa abiti.
In secondo luogo, si esige l’accoglienza per fede, del dono del vangelo, congiunto con il rito del battesimo, che anche simbolicamente significa la rinascita a vita nuova, come un autentico lavaggio dalle sozzure della vita precedente. Dunque “fede” e “battesimo”, intimamente congiunti e vissuti dai cristiani, sono le “vie” che portano alla salvezza. Lasciamoci quindi condurre da Gesù dove anche non vorremmo andare, ma “non la mia ma la Tua volontà si compia”.