Il Vangelo del giorno, 24 Luglio 2018 – Mt 12, 46-50

Il commento al Vengelo del
24 Luglio 2018 su Mt 12, 46-50

Sedicesima settimana del Tempo Ordinario – Anno II/B

  • Colore liturgico: Verde
  • Periodo: Mertedì
  • Il Santo di oggi: S. Charbel Makhluf – memoria facoltativa
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Mostraci, Signore, la tua misericordia
  • Letture del giorno: Mic 7, 14-15. 18-20; Sal 84; Mt 12, 46-50
  • Calendario Liturgico di Luglio
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mt 12, 46-50
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini

Quando il timore è buono…

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Nel Vangelo di oggi troviamo due termini familiari: ascoltare e fare la volontà. Se nell’atteggiamento di ascolto, tutto il nostro essere si apre fiducioso verso l’altro, il fare la volontà sia di Dio che di un’altra persona, a prima vista, non ci sembra così positivo.

Anzi, sappiamo, grazie alle scienze psicologiche quanti meccanismi perversi possono nascondersi dietro. Ma l’ascolto è propedeutico al «fare la volontà», anzi questa si manifesta in pienezza quanto più si è capaci di tendere l’orecchio del proprio cuore per scrutare i segni della presenza di Dio.

In tal modo, il compiere la volontà divina non è un mero sottomettersi a qualcosa e/o a qualcuno che è più grande e potente di noi, sarebbe una sorta di fatalismo che ci ridurrebbe ad essere degli infelici, ma è un gesto profetico e come tale ci fa cogliere l’essenza stessa della realtà.

Così, riconosciamo che ci sono legami che vanno ben al di là della carne e del sangue, che ci sono valori che superano le mode, e che la nostra contingenza può essere superata volgendo lo sguardo verso l’Assoluto. E poi…, ecco il premio…

«Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui».

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