Il Vangelo del Giorno, 24 luglio 2016, Lc 11, 1-13

Data:

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Il testo ed il commento al Vangelo del 24 luglio 2016 โ€“ Lc 11, 1-13

XVII Settimana del Tempo Ordinario โ€“ Anno II

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https://youtu.be/J1Yqw0NoexE

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  • Colore liturgico: Bianco
  • Periodo: Quarta settimana del Salterio
  • Domenica โ€“ 17.a Tempo Ordinario
  • Santo del giorno: S. Charbel Makhluf (mf)
  • Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto
  • Liturgia: Gn 18, 20-32; Sal 137; Col 2, 12-14; Lc 11, 1-13

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Lc 11, 1-13
Dal Vangelo secondo Luca

Gesรน si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: ยซSignore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoliยป. Ed egli disse loro: ยซQuando pregate, dite:
โ€œPadre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazioneโ€ยป.
Poi disse loro: ยซSe uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: โ€œAmico, prestami tre pani, perchรฉ รจ giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgliโ€; e se quello dallโ€™interno gli risponde: โ€œNon mโ€™importunare, la porta รจ giร  chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i paniโ€, vi dico che, anche se non si alzerร  a darglieli perchรฉ รจ suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerร  a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarร  dato, cercate e troverete, bussate e vi sarร  aperto. Perchรฉ chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarร  aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darร  una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darร  uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto piรน il Padre vostro del cielo darร  lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!ยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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Commenti al Vangelo di Lc 11, 1-13

Commento a cura dei Monaci Benedettini

[ads2] Signore, insegnaci a pregareโ€ฆ

Il primo dovere del discepolo รจ quello di imitare il proprio maestro. I discepoli di Gesรน sono spesso spettatori delle lunghe ore che Gesรน trascorre in orazione dopo essersi ritirato in un luogo solitario. Pur restandone affascinati si accorgono di non essere in grado di imitarlo. Ecco allora la umile richiesta: ยซSignore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoliยป.

La risposta di Gesรน รจ il Pater che oggi ascoltiamo nella versione dei Luca, piรน breve ed essenziale rispetto a quella di Matteo. รˆ una gioiosa sorpresa per i dodici sentire che rivolgendosi a Dio, lo possono chiamare con lโ€™appellativo di Padre, non era stato cosรฌ per il passato. Comprendono che il primo motivo della preghiera รจ la comunione con lโ€™Onnipotente, che induce a chiedere la santificazione del suo nome e lโ€™avvento del suo regno sulla terra. Viene poi attribuito allo stesso Signore il compito paterno di provvedere al nostro necessario sia per il corpo, sia per la nostra anima, sempre bisognosa di misericordia e di perdono.

Ci convince poi Gesรน che proprio perchรฉ gratuitamente e ripetutamente perdonati da Dio Padre, dobbiamo a nostra volta sentirci impegnati ad usare misericordia verso il nostro prossimo. Implicitamente siamo esortati a vivere la nostra preghiera non solo come mezzo privilegiato di comunione con Dio e con il nostro prossimo, ma anche come impegno di vita cristiana. Se la preghiera non migliora la nostra vita diventa sterile. Cโ€™รจ poi un sapiente ammonimento di cui dobbiamo far tesoro: la preghiera non deve avare interruzione, non possiamo e non dobbiamo chiamare solo Dio solo in momenti di โ€œemergenzaโ€ o considerarla episodica.

Dobbiamo pregare sempre senza stancarci, perchรฉ sempre siamo bisognosi, sempre dobbiamo gratitudine a Dio, sempre dobbiamo proclamare le sue lodi, sempre dobbiamo stare in comunione con Lui. Lo Spirito Santo che รจ amore interverrร  a dare vigore e santa energia alla nostra preghiera e alla nostra vita. Non รจ difficile costatare che tutto il nostro bene dal Signore proviene, Lui รจ la fonte inesauribile, la preghiera รจ la via su cui scorre la grazia.

Al contrario, lโ€™origine delle nostre crisi, dei nostri fallimenti hanno anchโ€™essi una chiara spiegazione: รจ la mancanza di preghiera, il pensare di poter fare senza Dio e risolvere da soli i nostri problemi. รˆ la peggiore tentazione che possa assalirci e forse anche il peggiore peccato di cui possiamo macchiarci. Ma abbiamo ricevuto lo Spirito che fa di noi figli adottivi. Per mezzo di lui, gridiamo spesso: Abbร ! Padre!

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