Il commento al Vengelo
del 23 Marzo 2019
su Lc 15, 1-3. 11-32
Sabato della II settimana di Quaresima
Anno III/C
Colore liturgico: VIOLA
- Periodo: Sabato
- Il Santo di oggi:
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Misericordioso e pietoso รจ il Signore
- Letture del giorno: Mic 7, 14-15. 18-20; Sal.102; Lc 15, 1-3. 11-32
- Calendario Liturgico di Marzo
Lc 15, 1-3. 11-32
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: ยซCostui accoglie i peccatori e mangia con loroยป. Ed egli disse loro questa parabola:
ยซUn uomo aveva due figli. Il piรน giovane dei due disse al padre: โPadre, dammi la parte di patrimonio che mi spettaโ. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio piรน giovane, raccolte tutte le sue cose, partรฌ per un paese lontano e lร sperperรฒ il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciรฒ a trovarsi nel bisogno. Allora andรฒ a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandรฒ nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornรฒ in sรฉ e disse: โQuanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerรฒ, andrรฒ da mio padre e gli dirรฒ: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono piรน degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariatiโ. Si alzรฒ e tornรฒ da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettรฒ al collo e lo baciรฒ. Il figlio gli disse: โPadre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono piรน degno di essere chiamato tuo figlioโ. Ma il padre disse ai servi: โPresto, portate qui il vestito piรน bello e fateglielo indossare, mettetegli lโanello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perchรฉ questo mio figlio era morto ed รจ tornato in vita, era perduto ed รจ stato ritrovatoโ. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udรฌ la musica e le danze; chiamรฒ uno dei servi e gli domandรฒ che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: โTuo fratello รจ qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perchรฉ lo ha riavuto sano e salvoโ. Egli si indignรฒ, e non voleva entrare. Suo padre allora uscรฌ a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: โEcco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che รจ tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grassoโ. Gli rispose il padre: โFiglio, tu sei sempre con me e tutto ciรฒ che รจ mio รจ tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perchรฉ questo tuo fratello era morto ed รจ tornato in vita, era perduto ed รจ stato ritrovatoโยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:
- Pubblicitร -
Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini
ยซCostui accoglie i peccatori e mangia con loroยป.
Da questa accusa dei farisei e degli scribi, Gesรน fa sgorgare una delle pagine piรน belle e dense del Vangelo. Ci illumina sulle realtร piรน vere del nostro essere e del nostro vivere: coniuga la realtร del nostro peccato e lโamore misericordioso del Padre. Un figlio, uno di noi, richiede la parte di patrimonio che gli spetta: vuole una libertร senza limiti, la stessa che hanno reclamato i nostri progenitori mangiando il frutto proibito, la stessa che reclamiamo noi con il peccato. Il buon Dio che ci ha creati liberi mai ci nega la libertร anche quando poi diventa una fuga sconsiderata, anche quando usciamo dallโambito dellโamore, quando poi sperimentiamo la nuditร , la sorditร e la paura. Avviene una umiliante trasformazione: da figli amati dal Padre ci ritroviamo a fare i mandriani dei porci! Menomale che poi dal profondo del male insorge spesso quella irrefrenabile nostalgia del Bene perduto, della Casa paterna, del Padre buono. Si passa dalla fame, dal ricordo dellโabbondanza dei veri beni perduti, dallโurgenza di saziarsi con le carrube, al primo accenno di pentimento: โMi alzerรฒ, andrรฒ da mio padre e gli dirรฒ: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono piรน degno di essere chiamato tuo figlioโ. Dopo tanto sperpero, egli spera di rialzarsi, di essere accolto in casa come uno schiavo, come uno dei salariati; sa che essi hanno pane in abbondanza, egli invece muore di fame! Il male non sazia mai! Cosรฌ ci viene descritto il peccato: una deprimente e rovinosa perdita del bene. Il Padre celeste รจ sempre in ascolto e in trepida attesa di una voce e di un ritorno del figlio: Egli ascolta il gemito del povero e manda il suo Figlio a cercare la pecora smarrita. Sarร proprio Lui, la Via a indicare il percorso del ritorno; sarร Lui, Cristo Gesรน, il pastore buono, a farsene carico, sarร Lui, Luce del mondo, ad aprirgli occhi e cuore per vedere il Padre che quando era ancora lontano, lo vide, ne ha compassione, gli corre incontro, gli si getta al collo e lo bacia. Il fuggitivo ritrova il Padre, la Casa, il fratello, la mensa, la festa, la risurrezione, la pasqua. ร commovente questa scena: non รจ soltanto una splendida immagine e una radiosa testimonianza di amore, รจ quello che ognuno di noi vive e sperimenta quando dopo il peccato gode lโabbraccio del perdono. Meditando questa misericordia e la fonte donde รจ sgorgata soprattutto in questa quaresima, siamo mossi alla piรน intensa gratitudine; il perdono scaturisce dalla croce, dal sangue di Cristo, dalla sua passione, dalla sua Pasqua.
Proposito: la confessione sacramentale รจ la tua Pasqua; vai, Gesรน ti attende!