Il Vangelo del giorno, 23 Luglio 2019 – Gv 15,1-8

Il commento al Vengelo del giorno
23 Luglio 2019
su Gv 15,1-8

XVI Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

Colore liturgico: BIANCO

Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose.

Gv 15,1-8
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews.

Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini

Voi siete (…) del mondo.

La liturgia di oggi ci propone la Santa Brigida, come esempio per tutta l’Europa. Abbiamo due vangeli a scelta nella Liturgia della messa. Prediligiamo il secondo, in quanto il primo sarà commentato certamente dai sacerdoti durante la celebrazione. E’ un vangelo provocante, per il celebre paragone di Gesù che disse ai suoi discepoli: “Voi siete il sale della terra…, voi siete la luce del mondo”. Si noti la dimensione universalistica, espressa in “la terra” e “il mondo”, sono l’intera umanità. Grandissima missione, essere uomini e donne che danno sapore e senso alla vita, che danno luce e convinzioni agli altri.

Con altrettanta evidenza tuttavia c’è il rischio di essere insipidi, di perdere quella novità a cui tutti dovrebbero poter guardare per imparare a sperare in Dio. Se i discepoli venissero meno al loro compito rispetto al mondo, non servirebbero più a nulla, anzi, rischiano di essere “gettati via e calpestati dagli uomini”. In quel “voi siete”, c’è una grande fiducia da parte del Signore per i suoi discepoli! Grande responsabilità per i discepoli nei confronti di coloro a cui sono mandati! “Voi siete”, costituisce già un’entità, data certo come dono, in unione con Gesù, vera “luce degli uomini”.

La luce, che non può essere nascosta come una città elevata e che sarebbe assurdo metterla sotto il moggio come la lucerna in casa, sono le “buone opere” dei discepoli. Si tratta di quelle opere che rendono visibili “la giustizia, la misericordia, la pace, l’impegno sociale” dei discepoli per mezzo delle quali si rivelano autentici figli di Dio. Infatti questo dovere, coerente e pratico dei discepoli, è un irraggiamento di quella luce che deve condurre gli uomini a riconoscere la fonte luminosa e sapienziale: il Padre che è nei cieli.

E se volessimo leggere ancora quel “voi siete…” nella luce della festa della Patrona d’Europa, santa Brigida? “Voi, siete… per il mondo”? Non risuonano forse queste parole come profezia?, come compito…, come funzione, come dovere? Di fronte al “mondo” che vede nelle cose materiali il valore supremo… L’Europa deve dare il sapore giusto all’umanità. Che compito, che missione… che responsabilità…

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