Il Vangelo del Giorno, 22 Febbraio 2017 – Mt 16, 13-19

Il testo ed il commento al Vangelo di oggi,
22 Febbraio 2017 – Mt 16, 13-19

VII Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

 

  • Colore liturgico: Bianco
  • Periodo: Mercoledì
  • Il Santo di oggi: Cattedra di S. Pietro ap. (f); S. Margherita da Cortonai
  • Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
  • Letture del giorno: 1 Pt 5, 1-4; Sal 22; Mt 16, 13-19

Mt 16, 13-19
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».

E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo del giorno – Mt 16, 13-19

Commento a cura dei Monaci Benedettini

La confessione di Pietro e il mandato di Cristo.

La liturgia della festa di oggi ci invita a celebrare contemporaneamente la fede di Pietro, la sua confessione della divinità di Cristo, il mandato che lo stesso Signore gli ha affidato di essere il nocchiero della nave della Chiesa e la continuità di quel mandato nella persona dei suoi successori.

È quindi una festa che coinvolge tutta la Chiesa, il capo che è Cristo, colui che lo rappresenta in terra, il Romano Pontefice, e tutte le membra della sua Chiesa. Le chiavi del regno, affidate a Pietro, ora sono diventate sacramento universale di salvezza per tutto il genere umano.

Cristo è il capo, la fede e la testimonianza del primo degli apostoli, la sua triplice dichiarazione di amore, gli offrono l’occasione di dichiarare una esplicita volontà divina per quella scelta, per quella missione e per quella responsabilità. «Voi chi dite che io sia?». Rispose Simòn Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».

E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Così l’umile pescatore della Galilea diventava, per volontà divina, il principe degli apostoli. Così, annesso al mandato, veniva dichiarata una inviolabilità della Chiesa, fondata sulla roccia, che è Cristo e su Pietro, confermato nella fede. Ci ha voluto dare anche una garanzia di vittoria «sulle porte degli inferi», sul male e sui nemici della Chiesa.

Da quella Càttedra, segno episcopale, dove siede il Vicario di Cristo, attendiamo la verità della dottrina e una guida sicura.

Read more

Local News