Commento al Vangelo del 20 marzo 2020 a cura dei Monaci Benedettini –
III Settimana del Tempo di Quaresima – Anno A
- Periodo: Venerdรฌ
- Il Santo di oggi: S. Martino; S. Cutberto; B. Ambrogio Sansedoni
- Ritornello al Salmo Responsoriale:ย ย Io sono il Signore, tuo Dio: ascolta la mia voce
- Letture del giorno: Os 14, 2-10; Sal.80; Mc 12, 28-34
- Calendario Liturgico di Marzo
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews.
Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini
Il primo comandamento.
Anche tra gli scribi, nemici dichiarati del Cristo, si trova qualcuno che, con fiducia, ne riconosce invece l’autoritร e la sapienza. Uno di loro si rivolge oggi con sinceritร al Signore per interrogarlo su qualcosa, che evidentemente gli stava particolarmente a cuore. Come esperto della scrittura sacra, egli conosceva le Leggi, ne aveva individuato il valore, ma forse gli riusciva difficile districarsi in quel labirinto, che nel corso dei tempi, fino ai suoi giorni, si era venuto formando, fino a rendere davvero difficoltoso stabilirne una ragionevole gerarchia.
ร pertinente perciรฒ la domanda ed รจ ancora attuale per molti di noi: ยซQual รจ il primo di tutti i comandamenti?ยป. Ci piace andare all’essenziale e conoscerlo con sicurezza. Gesรน risponde citando il Deuteronรฒmio: ยซIl primo รจ: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro รจ l’unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. E il secondo รจ questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’รจ altro comandamento piรน importante di questiยป. ร da sottolineare proprio l’inizio del grande comandamento: “Ascolta!”. E’ il punto indispensabile di partenza per comprendere e mettere in pratica tutto il resto. L’ascolto รจ l’apertura del cuore, la disponibilitร ad accogliere, la voglia di conoscere la veritร da una fonte sicura.
Oggi viviamo nel frastuono e nei rumori, che rischiano di assordarci le orecchie e il cuore. Abbiamo urgente bisogno di silenzio per ascoltare il Dio che ci parla, ma anche per recuperare il dialogo con Lui e tra d noi. Sembra esagerato affermare che stiamo mortificando l’amore a Dio e al nostro prossimo proprio perchรฉ una forma cronica di sorditร e di conseguente mutismo ci chiude nella peggiore solitudine e in un’avvilente egoismo.
ร una vera e propria aggressione da cui dobbiamo imparare a difenderci, recuperando spazi di silenzio e una rinnovata attenzione a Colui che con infinito amore vuole dialogare con noi per ridarci il suo amore e renderci a nostra volta capaci di amore.
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