Il Vangelo del Giorno, 20 maggio 2016, Mc 9, 41-50

Il testo ed il commento al Vangelo del 20 maggio 2016 – Mc 9, 41-50 – VII Settimana del Tempo Ordinario – Anno II.

https://youtu.be/eClwpP8MwzI

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]

  • Colore liturgico: bianco
Le nude domande del Vangelo

Le nude domande del Vangelo.
Meditazioni proposte a Papa Francesco
e alla Curia romana

Le letture del giorno: Gc 5, 9-12; Sal 102; Mc 10, 1-12

Mc 10, 1-12
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare.
Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

[/box]

 

Commento al Vangelo di Mc 10, 1-12

Commento a cura dei Monaci Benedettini

[ads2]L’indissolubilità dell’amore coniugale.

I grandi disegni divini, manifestati all’uomo sin dalle sue origini, come dono di verità con la rivelazione, hanno un valore eterno. Ciò è particolarmente valido per quelle leggi che riguardano la vita stessa dell’uomo sin dal concepimento e la perpetuazione della stessa nel mondo: “Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra.

Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola». Si tratta di un disegno divino che in Cristo è sancito da un sacramento. Non può quindi essere ridotto ad un semplice contratto umano. La natura stesa dell’amore, quando trae la sua origine dalla fonte che è Dio, è di per se indissolubile e sacro; unisce infatti definitivamente due esseri umani di sesso diverso, i quali s’impegnano irrevocabilmente per tutta la vita come testimoni del dono divino e ministri della vita. Le umane debolezze dei contraenti, possono essere superate con la grazia che Cristo ha annesso al sacramento: egli si fa garante dei coniugi se vivono nella fede autentica il sacramento che celebrano.

Il ripudio, concesso da Mosè, in gravi casi di infedeltà, ha avuto origine dalla durezza del cuore degli Israeliti, non era questo però il disegno primordiale di Dio. La fedeltà non è una virtù insita nel cuore dell’uomo, può essere però acquisita e vissuta come dono di grazia. Se ancora oggi costatiamo un crescendo disfacimento della famiglia, un numero impressionante di divorzi, di separazioni e di coniugi in situazioni ambigue o irregolari, lo dobbiamo principalmente ad un vistoso calo di fede, ma anche ad una più generalizzata perdita di valori, quali la fedeltà, l’amore, l’altruismo, il sacrificio, la sessualità, la stessa vita.

In un mondo dove tutto è provvisorio, dove predomina l’usa e getta, gli impegni seri e definitivi fanno sempre più paura. Dovremmo dedurre che la durezza del cuore di un tempo oggi si è trasformata in debolezza e paura dell’essere umano. Come sempre però dovremmo dedurre che alla base di tutto c’è una mancanza di religiosità autentica.

Read more

Local News