Il Vangelo del giorno, 2 Maggio 2019 – Gv 3, 31-36

Il commento al Vengelo
del 2 Maggio 2019
su Gv 3, 31-36

II Settimana del Tempo di Pasqua
Anno III/C

Colore liturgico: BIANCO

  • Periodo: Giovedì
  • Il Santo di oggi: S. Atanasio – memoria
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Ascolta, Signore, il grido del povero
  • Letture del giorno: At 5, 27-33; Sal.33; Gv 3, 31-36
  • Calendario Liturgico di Maggio

Gv 3, 31-36
Dal Vangelo secondo Giovanni

Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini

Il Padre ama il Figlio e gli ha dato ogni cosa.

Gesù Cristo viene dal cielo: è il Figlio di Dio che si è fatto carne. La sua venuta è un atto d’amore; l’amore l’ha ispirata, un amore che tende alla vita. Da lui è annunziata la parola di Dio ed è elargito lo Spirito Santo. Inaudito paradosso: un libero e disinteressato amore per l’umanità in rovina ha indotto il Padre a immolare il suo amatissimo Figlio.

La passione è la massima rivelazione d’amore; è la massima effusione di Dio stesso. Chi mediante la fede vi si immerge, ottiene la vita eterna. Gesù è il dono di Dio Padre, è la vita del mondo: chi ne respinge la divinità e la missione è in stato di inimicizia con Dio, è avulso dalla vita, è nella condanna, “è già giudicato”. Il piano di salvezza universale di Dio Padre è condizionato dalla posizione che l’uomo prende nei confronti di Cristo. L’uomo non può restare indifferente: l’indifferenza di fronte all’amore è un rifiuto, un no all’amore.

Gesù, luce del mondo, è venuto a illuminare; non si contenta di rinnovare nell’oggi dell’uomo i prodigi di Dio, segni della sua benevolenza verso di noi, ma si fa lui stesso sacramento, segno sensibile e credibile dell’amore che è Dio. Perciò chi non mette Cristo al centro della sua vita non vedrà la luce, non vedrà neanche la vita.

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