Il commento al Vengelo
del 18 Aprile 2019
su Gv 13, 1-15
GIOVEDI SANTO – MESSA IN COENA DOMINI
Anno III/C
Colore liturgico: BIANCO
- Periodo: Giovedì
- Il Santo di oggi:
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza
- Letture del giorno: Es 12, 1-8. 11-14; Sal.115; 1 Cor 11, 23-26; Gv 13, 1-15
- Calendario Liturgico di Aprile
Gv 13, 1-15
Dal Vangelo secondo Giovanni
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
LAVANDA DEI PIEDI
…
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:
Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini
Bisogna vivere bene l’Eucaristia per divenire eucaristia.
Gesù dona le sue Carni a tutti, a tutti le dona. In questa notte santa noi ricordiamo le Cena del Signore, che viene a darci Sé stesso, Colui che, dinanzi al tradimento, alle sofferenze, e alla morte, riscatta, rispondendo nell’Amore. Amando, egli vince ogni male. Egli ricambia al disamore, dandoci l’Eucaristia; spezza le sue Carni sulla mensa e le spezza sulla Croce perché sia il nutrimento, il Pane divino che viene a trasformare il male dell’uomo nel suo bene.
Cristo ci dona la sua Vita, ci dona l’Eucaristia. Ci fa dono del sacerdozio che perpetua la sua Carne per far sì che egli possa vivere in mezzo agli uomini nel trascorrere del tempo. Ci indica il mezzo per eccellenza per vivere bene l’Eucaristia, il sacerdozio e l’amore fraterno, che ci comanda di vivere fra noi; lo possiamo nell’umiltà e nel servizio. Lavando i piedi agli apostoli ce ne fa segno: “Se io, il vostro Maestro e Signore, faccio questo, quanto più voi dovete lavarvi i piedi gli uni agli altri!”.
Solo nell’umiltà c’è il servizio, solo nell’umiltà c’è l’ascolto, c’è l’adorazione, la profonda fusione nell’intimità del cuore, in un dialogo di confidenza con Dio nella Comunione. Se c’è questo aspetto vissuto, noi possiamo vivere bene il servizio tra i fratelli, sapremo veramente amare.
Questa è la dimensione primaria e fondamentale. Nell’Eucaristia ricevuta noi veniamo poi nutriti ulteriormente all’umiltà, al servizio, all’amore, per farci, noi stessi, quel Pane Santo che si spezza, che spezza il proprio cuore, la sua vita, il suo tempo, la sua persona per essere eucaristia per gli altri. Questo vuol dire “Fate questo in memoria di Me!”.
Chi mangia di Me vivrà di Me!
Grandi eventi si compiono in questo giorno: la Chiesa (fedeli e presbiteri) si riunisce in mattinata nelle cattedrali con il proprio Vescovo per fare concreta e viva esperienza di unità, memore della preghiera di Cristo che intensamente la chiede al Padre per la sua Chiesa. La stessa unità viene celebrata nel memoriale eucaristico e nell’istituzione del Sacerdozio.
La benedizione degli oli santi, che serviranno per l’amministrazione dei sacramenti, avviene nella stessa celebrazione a testimoniare la premura della Chiesa per i propri fedeli, che si estende per tutto il tempo della vita terrena e diventano veicoli di grazia e segni efficaci di salvezza.
E’ un giorno veramente santo questo Giovedì: per i sacerdoti è il giorno in cui possono percepire, più che mai, la grandezza del dono ricevuto, che li assimila a Cristo stesso e li rende strumenti di salvezza e dispensatori dei beni di Dio; per i fedeli è il nuovo patto indissolubile ed eterno, sancito da Cristo che, per restare sempre con noi vivo, si rende presente nell’eucaristia e diventa cibo e bevanda di vita; per tutti può essere un giorno in cui la presenza di Dio e il suo amore per l’uomo si rende nel mondo più percettibile e più intenso.