XXIV Settimana del Tempo Ordinario – Anno I
- Periodo: Martedì
- Colore liturgico: VERDE
- Il Santo di oggi: S. Roberto Bellarmino (mf); S. Colomba; S. Satiro
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Camminerò con cuore innocente.
- Letture del giorno: 1 Tm 3, 1-13; Sal.100; Lc 7, 11-17
- Calendario Liturgico di Settembre
Leggi il brano del Vangelo odierno
Lc 7, 11-17
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews.
Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini
Dio ha visitato il suo popolo.
Il miracolo della risurrezione del figlio unico della vedova di Nàin si presenta nel Vangelo di San Luca con degli aspetti particolari. Lo stesso evangelista descrive la situazione in modo preciso, tale, da sottolineare alcuni aspetti non marginali. Gesù si reca a Nain, cittadina non lontana da Nàzareth, con il seguito dei discepoli e di una grande folla. Gesù si sta rivelando ai suoi discepoli come il vero Messia, e questo produce evidentemente grande interesse. Le aspettative antiche e le profezie già annunciate sembrano realizzarsi in Gesù, in un modo però non immediatamente percepibile.
Gesù incontra un’altra folla: è il corteo funebre che accompagna un giovinetto morto. La madre del giovinetto è una vedova, inconsolabile. Questa è la folla di chi cerca di darsi ragione per un destino crudele. Una madre ed un Figlio si incontrano; due folle assistono a questo incontro; due folle con i loro interrogativi, i loro dubbi ed i loro “perché” sulla vita. Ecco l’incontro, tra il semplice e l’accogliente. In poche parole, in pochi gesti, Gesù esprime tutta la sua umanità e divinità. La resurrezione del giovinetto e la sua restituzione alla madre sono il segno del Mistero Pasquale di Cristo che è donato alla Chiesa.
Gesù risponde quindi ai suoi discepoli preannunciando una salvezza che si realizza cogliendo nella fede il suo Mistero. Egli è il padrone della vita e della morte e con la sua morte ci dona la vita eterna. Con il dono della vita dato al giovane e poi restituito alla madre, Gesù indica che nella Chiesa il dono della vita si realizza per tutti. La folla piangente che segue la madre può rappresentare l’umanità completa di tutti i tempi e di tutti i luoghi che cercano risposte e senso alla propria esistenza.
Il messaggio di salvezza di Gesù nell’annuncio pasquale rispondono in pieno alle angosce ed ai dubbi dell’uomo moderno.