Il commento al Vengelo
del 17 Aprile 2019
su Mt 26, 14-25
Mercoledì della Settimana Santa
Anno III/C
Colore liturgico: VIOLA
- Periodo: Mercoledì
- Il Santo di oggi:
- Ritornello al Salmo Responsoriale: O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi
- Letture del giorno: Is 50, 4-9; Sal.68; Mt 26, 14-25
- Calendario Liturgico di Aprile
Mt 26, 14-25
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:
Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini
Sino alla fine!
«Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». L’apostolo diventa un miserabile mercante! Chiede denaro per consegnare il suo Maestro ai nemici. Questo accade proprio mentre Gesù sta per dare la suprema manifestazione di amore: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici». Gesù “Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine”.
Ci lasciamo incantare da questo frammento di Vangelo, una vera perla. Ci colpisce la ripetizione del verbo “amare”: è come un rafforzativo di questo verbo, fra tutti il più sacro, amare… E anche ci prende quel: sino alla fine, cioè sino alle estreme conseguenze, sino al compimento. Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. Dentro quest’amore sino alla fine, dentro questo fuoco noi comprendiamo Gesù.
Dentro quest’amore eccessivo, come lo direbbe Francesco d’Assisi, sta la spiegazione di tutto. «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Quando fu l’ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse: «Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione.
A tanta divina e umana sublimità ci abbatte e ci umilia Giuda, il miserabile accattone, ci umiliano tutte le assurdità umane particolarmente quelle perpetrare dai prediletti del Signore. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito!
Non basta mai ringraziare!