Il Vangelo del giorno, 16 Giugno 2018 – Mt 5, 33-37

Il commento al Vengelo del
16 Giugno 2018 su Mt 5, 33-37

Decima settimana del Tempo Ordinario – Anno II/B

  • Colore liturgico: Verde
  • Periodo: Sabato
  • Il Santo di oggi:
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Io ti cerco, Signore: mostrami il tuo volto
  • Letture del giorno: 1 Re 19, 19-21; Sal 15; Mt 5, 33-37
  • Calendario Liturgico di Giugno
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mt 5, 33-37
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”; “No, no”; il di più viene dal Maligno».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini

Sia il vostro parlare sì, sì…

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Sia il vostro parlare si, si; no ,no; il più viene dal maligno. Ecco che oggi Gesù ci esorta a dire sempre la verità ed essere sempre schietti e sinceri. La nostra vita dovrebbe essere di esempio per tutti; i nostri comportamenti sempre limpidi e trasparenti, tanto da far bastare la nostra parola.

La nostra stessa vita deve essere testimone e garante delle nostre affermazioni. In questo senso anche i giuramenti sono inutili; Gesù però nel brano che ci propone va oltre. La nostra realtà di creature – di fronte ad un unico e misericordioso Creatore – ci dovrebbe far desistere dal giurare.

L’assumere la verità come norma della nostra vita ci fa pensare anche all’evangelista San Giovanni che ci propone Gesù stesso come la Verità. Siamo invitati, con il controllo delle parole, ad avere un atteggiamento positivo verso la vita, realizzabile solo con la fede.

La fede si incarna, quindi, in Gesù stesso; nel nostro parlare si deve riconoscere la Sua opera ed il Suo insegnamento.

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