Il testo ed il commento al Vangelo di oggi,
15 Febbraio 2017 – Mc 8, 22-26
VI Settimana del Tempo Ordinario – Anno I
- Colore liturgico: Verde
- Periodo: Mercoledì
- Il Santo di oggi: Ss. Faustino e Giovita; S. Claudio La Colombière; S. Onesimo
- A te, Signore, offrirò un sacrificio di ringraziamento.
- Letture del giorno: Gn 8, 6-13.20-22; Sal.115; Mc 8, 22-26
Mc 8, 22-26
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo.
Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano».
Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Commento al Vangelo del giorno – Mc 8, 22-26
Commento a cura dei Monaci Benedettini
Beati i vostri occhi perché vedono.
Gesù compie un miracolo, ma è l’unica volta che lo compie per gradi.
Ci possiamo chiedere il perché. La risposta sta nel fatto che Gesù non volle risanare il cieco tutto ad un tratto, sia per dimostrare che egli dispone a piacere dei propri doni, sia perché la sua potenza andò agendo nella misura in cui la fede del cieco crebbe, sino a diventare perfetta.
Lo stesso sistema non di rado viene usato da Dio a proposito della guarigione di malati dello spirito: egli procede un po’ alla volta, alimentando nel contempo la fede dell’infermo, concedendo una pienezza di salute, quando ci saremo abbandonati completamente a lui, considerandolo nostro unico salvatore.
Tutto ciò non può prescindere dalla nostra fede e non esclude la nostra personale collaborazione. Anzi, il Signore attende la nostra domanda: «Che cosa vuoi che io faccia per te? – Signore che io veda».
Ecco la preghiera per la giornata di oggi: «Signore fa’ che io “veda”».