III settimana di Avvento
- Periodo: Domenica
- Il Santo di oggi: S. Valeriano; B. Maria Vittoria Fornari
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Vieni, Signore, a salvarci.
- Letture del giorno: Is 35, 1-6. 8. 10; Sal. 145; Gc 5, 7-10; Mt 11, 2-11
- Calendario Liturgico di Dicembre
Leggi il brano del Vangelo odierno
Mt 11, 2-11
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews.
Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini
Sei tu o dobbiamo attendere un altro?
Quando l’attesa si fa più urgente, quando gli eventi del mondo sembrano precipitare nel bàratro del male, l’invocazione di un salvatore diventa accorata. Lo stesso Giovanni, che aveva annunziato la presenza del Messia e l’aveva battezzato nel Giordano, raccoglie quest’ansia di certezza ed invia alcuni dei suoi discepoli per porgere a Gesù una precisa domanda: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?»
Gesù rassicura Giovanni Battista e tutti noi. I segni e le opere che egli compie, manifestano in modo evidentissimo che il Regno di Dio si sta attuando, è già presente nella sua persona e nelle sue opere, si è calato ormai in modo definitivo nella storia del mondo: «andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l’udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, e beato colui che non si scandalizza di me».
Ecco come si manifesta concretamente il regno di Dio: è la salvezza delle anime e dei corpi, è la potenza di Dio che pone a servizio dell’uomo. Fa tristezza il dover costatare che ancora oggi quell’interrogativo a cui è già stata data la più piena ed esauriente risposta, venga ancora ripetuto all’infinito. Ancora permane lo scandalo nei confronti di Gesù. Quel messaggio di salvezza, che ha coinvolto e coinvolge tutti gli uomini di tutti i tempi con preferenza per gli oppressi, i malati nel corpo e nello spirito, viene ancora ignorato e rifiutato.
Fin quando permane l’interrogativo: “chi dobbiamo attendere?” e non sgorga la pienezza della fede, inevitabilmente Cristo non trova spazio ed accoglienza e altri regni tentano di instaurarsi sulla terra, altri salvatori si propongono. Coloro che si aprono alla buona Novella potranno godere invece di una pienezza che Giovanni, pur essendo un grande profeta, tra i nati di donna non è sorto uno più grande di lui, non ha potuto raggiungere.