II settimana di Avvento
- Periodo: Sabato
- Il Santo di oggi: S. Giovanni della Croce (m); S. Venanzio Fortunato; S. Pompeo
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Fa’ splendere il tuo volto, Signore, e noi saremo salvi.
- Letture del giorno: Sir 48, 1-4. 9-11; Sal.79; Mt 17, 10-13
- Calendario Liturgico di Dicembre
Leggi il brano del Vangelo odierno
Mt 17, 10-13
Dal Vangelo secondo Matteo
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews.
Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini
Il regno di Dio è già presente.
Ancora un pretesto per misconoscere la venuta del Messia. “Prima deve venire Elia” – asserivano gli scribi, fidandosi delle loro fasulle interpretazioni della scrittura. “Elia è già venuto” – dice Gesù. Quanto è difficile leggere e interpretare i segni di Dio! Quanto sono diversi dalle nostre aspettative! Chissà quale spettacolo si attendevano gli scribi; certo non potevano immaginare, con le loro frenesìe di grandezza, che colui che era l’atteso delle genti, si manifestasse con tanta umiltà e tanta modestia.
Tanto meno potevano tollerare che la venuta del Messia, potesse significare lo sgretolamento del loro potere. Per questo prima la voce di Giovanni Battista e poi quella dello stesso Cristo, saranno come una voce nel deserto. Li scandalizza l’austerità del precursore, ancor più li sconvolgerà l’annuncio messianico delle beatitudini e del perdono. Gli stessi apostoli non resistono alla tentazione di ritenere assurdo che il loro maestro e messia, capace di prodigi di ogni genere, dovesse soffrire a causa dei suoi avversari.
Ancora oggi è incomprensibile a molti che l’avvento del Regno debba realizzarsi attraverso il martirio e la croce. Quell’evento è ancora motivo di scandalo, uno scandalo che trova le sue migliori giustificazioni proprio dinanzi agli eventi più tragici della storia, quando la violenza e la prepotenza degli uomini sembrano prendere il sopravvento sulla bontà e sulla pazienza di Dio. Allo scandalo della croce qualcuno oggi vorrebbe aggiungere lo scandalo del presepio!!!