Il Vangelo del Giorno, 13 Maggio 2017 – Gv 14, 7-14

Il testo ed il commento al Vangelo di oggi,
13 Maggio 2017 – Gv 14, 7-14

IV Settimana del Tempo di Pasqua

 

  • Colore liturgico: Rosso
  • Periodo: Venerdì
  • Il Santo di oggi: S. Pancrazio (mf); Ss. Nereo e Achilleo (mf)
  • Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato.
  • Letture del giorno: At 13, 44-52; Sal.97; Gv 14, 7-14
  • Calendario Liturgico di Maggio

Gv 14, 7-14
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo del giorno –Gv 14, 7-14

A cura dei Monaci Benedettini

Quasi tutti ascoltano…

«Voi siete un popolo redento, annunziate…»; è la voce del Signore che risuona all’inizio della celebrazione eucaristica. Non possiamo essere sordi a tale richiamo o far finta di non essere interpellati tutti personalmente, perché ognuno di noi ha ricevuto il necessario per compiere quelle cose grandi che il Signore ha predetto.

La grandezza alla quale siamo chiamati, non fa chiasso, perché è fatta di semplici e gioiosi «sì» quotidiani, gocce di acqua dissetante per noi e per molti altri fratelli… «…quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola di Dio». Gli ascoltatori innamorati della Verità, non accettano quel «quasi» che turba il cuore del sincero credente; superando l’indifferenza, prendono esempio dal buon Pastore e partono alla ricerca del fratello che non risponde, perché è troppo grande il vuoto che lascia.

La nostra fede si fa annunzio quando non rimane «privata» e nascosta, non c’è nulla di «privato» nel Regno di Dio. Preghiera e umiltà, coerenza e coraggio, costituiscono un buon carburante per arrivare in pascoli lontani. Forse non servono tante parole… I figli della Carità sono instancabili, sostenuti dal Signore che ha detto «io sono nel Padre e il Padre è in me». Anche noi siamo lì con Lui; se accogliamo il Signore, pane di vita, entriamo nella vita, nella santissima Trinità che è solo e sempre, scambio d’amore…

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