Il Vangelo del giorno, 12 Maggio 2019 – Gv 10, 27-30

1536

Il commento al Vengelo
del 12 Maggio 2019
su Gv 10, 27-30

IV Settimana del Tempo di Pasqua
Anno III/C

Colore liturgico: BIANCO

  • Periodo: Domenica
  • Il Santo di oggi:
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida
  • Letture del giorno: At 13, 14. 43-52; Sal 99; Ap 7, 9. 14-17; Gv 10, 27-30
  • Calendario Liturgico di Maggio

Gv 10, 27-30
Dal Vangelo secondoย Giovanni

In quel tempo, Gesรน disse: ยซLe mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperร  dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, รจ piรน grande di tutti e nessuno puรฒ strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa solaยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:

Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini

L’Agnello – Cristo – Re dei re e Signore dei signori.

ยซIo sono il buon pastore, conosco le mie pecorelle, le conosco e loro conoscono meยป. Domenica scorsa, se vi ricordate, nel Vangelo abbiamo sentito il dialogo di Gesรน con Pietro: ยซMi ami? Pasci le mie pecorelleยป. Oggi nel vangelo il Risorto si presenta ancora, si presenta e assume tutta la responsabilitร  del Pastore. Ci sarร  Pietro, ci saranno altri pastori ma รจ Lui che le guida alle sorgenti della vita, loro appartengono a Lui, perchรฉ Lui dร  a loro la vita, le salva.

La quarta domenica del Tempo Pasquale spesso viene chiamata domenica del Buon Pastore perchรฉ cosรฌ si chiama Lui stesso nel brano odierno. รˆ il buon pastore che ha dato tutto per il suo gregge. Ha dato la vita per l’umanitร , รจ il modello, l’esempio di come ogni persona, ogni uomo deve crescere, crescere nella santitร , nella consacrazione a Dio. Ma oggi, questa domenica di buon pastore, da anni viene anche celebrata come domenica di preghiera per le vocazioni. La parola “vocazione” vuol dire chiamata. Noi tutti siamo chiamati, abbiamo ricevuto diverse vocazioni. Siamo stati chiamati alla vita, per mezzo dei nostri genitori, da nulla siamo stati chiamati all’esistenza, a vivere.

E la nostra vita non finirร  mai piรน. Ciascuno di noi, poi, ha una propria vocazione, vocazione specifica, la vocazione che lo porta, che lo guida verso la santitร : la vocazione alla vita religiosa, alla vita matrimoniale, al celibato, vedovile… Ma in ogni stato di vita noi siamo l’unico gregge, il Suo gregge, il gregge che egli guida. La nostra vita รจ una risposta concreta alla Sua chiamata che in questo tempo di Pasqua risuona ancora piรน squillante, piรน forte, piรน bella… Tante volte in questi giorni di pasqua abbiamo visto il Signore, lo abbiamo visto con la Maddalena, con i discepoli, con gli Apostoli sempre piรน forti, sempre piรน missionari.

Ed anche oggi ci si presenta il Signore Risorto, Lui, Pastore, il Pastore che ha offerto la vita per le proprie pecorelle. Nella prima lettura abbiamo sentito san Paolo, Bร rnaba, i loro sforzi missionari, per la fede della Chiesa che non puรฒ rimanere nascosta, si manifesta sempre piรน, va, annunzia, proclama, spiega quella luce… Ma il cuore degli ebrei, dei farisei continua ad essere duro. Continuano a rifiutare la buona novella, come hanno fatto con Gesรน. Sono gelosi della fede che loro stessi proclamano, sono gelosi di Dio nel quale loro stessi credono.

Ma il Signore anche dai nostri peccati sa fare cose buone. Dal loro rifiuto san Paolo deduce che il messaggio cristiano รจ rivolto ai pagani, รจ rivolto a noi. ยซEra necessario, dice Paolo, che ci rivolgessimo prima a voi, ma voi vi siete rivelati indegni della Buona Novella, e allora ci rivolgiamo ai paganiยป. Un progetto divino, una profezia che giร  san Giovanni nell’Apocalisse ha visto, ha predetto. Da quel messaggio, da quella intuizione di Paolo nasce una moltitudine immensa, di ogni nazione, di ogni razza, di ogni popolo e lingua.

In mezzo della quale c’รจ quella figura che san Giovanni chiama l’Agnello ma in cui noi riconosciamo il Pastore grande, e conosciamo e sappiamo che quell’Agnello senza macchia รจ Cristo, Cristo – Re dei re e Signore dei signori. A lui che รจ che era e che sarร  lode gloria e potenza nei secoli eterni. Amen.