Il commento al Vengelo del
12 Luglio 2018 su Mt 10, 7-15
Quattordicesima settimana del Tempo Ordinario – Anno II/B
- Colore liturgico: Verde
- Periodo: Giovedì
- Il Santo di oggi:
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Fa’ splendere il tuo volto, Signore, e noi saremo salvi
- Letture del giorno: Os 11, 1. 3-4. 8-9; Sal 79; Mt 10, 7-15
- Calendario Liturgico di Luglio
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 10, 7-15
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti.
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini
Strada facendo predicate.
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Il regno di Dio deve coinvolgere l’intera umanità, iniziando dalle pecore disperse d’Israele. Gesù percorre le strade della Palestina annunciando la novità” del suo vangelo.
Egli ha chiamato a sé i Dodici, affinché condividano con lui l’intimità dei giorni, ascoltino la sua predicazione, vedano le sue opere, imparino a conoscerlo e ad amarlo. Dovranno poi essere loro a continuare la sua missione nel mondo; dovranno andare come pecore in mezzo ai lupi, dovranno affrontare contrarietà e persecuzioni per il suo nome.
Per questo oggi sentiamo Gesù che trasferisce a loro i suoi stessi poteri per dare forza soprannaturale al loro impegno e alla loro testimonianza. “Gesù diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d’infermità”.
Appare evidente che il Signore guarda il nostro mondo e il nostro spirito e ne scruta i mali più minacciosi e profondi; appare che egli viene a noi come medico e già molte volte ha guarito ogni sorta di malattie, viene come liberatore e redentore dell’uomo e per questo lo libera da ogni influsso del maligno. Strada facendo anche i suoi discepoli dovranno ripetere gli stessi segni per annunciare che è giunto a noi il Regno di Dio.
L’annuncio e la testimonianza diventano così i segni di Dio per noi e gli strumenti umano-divini della Chiesa. Il mandato dato agli Apostoli, si estenderà poi ai loro successori, a tutti i credenti e ai battezzati in Cristo. I seguaci scopriranno che, insito nella stessa vocazione cristiana, si racchiude il sacrosanto dovere di trasmettere la fede e tutti i benefici ricevuti da Dio.
Veniamo così a sapere che non ci è lecito trattenere egoisticamente per noi i doni e i talenti che il Signore ci ha affidato: sono beni che di loro natura sono destinati ad estendersi, espandersi e crescere di generazione in generazione. Tutti siamo depositari ma anche a nostra volta trasmettitori della fede.
Se il messaggio di Cristo non è ancora conosciuto da tutti non è forse che noi lo testimoniamo poco?