Il commento al Vengelo
del 12 Aprile 2019
su Gv 10, 31-42
Venerdì della V settimana di Quaresima
Anno III/C
Colore liturgico: VIOLA
- Periodo: Venerdì
- Il Santo di oggi:
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Nell’angoscia t’invoco: salvami, Signore
- Letture del giorno: Ger 20, 10-13; Sal.17; Gv 10, 31-42
- Calendario Liturgico di Aprile
Gv 10, 31-42
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:
Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini
Amati sino alla fine.
Gesù ha fatto vedere molte opere buone; i Giudei cercavano di catturarlo e raccolgono delle pietre per lapidarlo! Geremia con accenti sorprendentemente precisi ci fa sentire le voci nemiche: “Sentivo la calunnia di molti: «Terrore all’intorno! Denunciatelo! Sì, lo denunceremo». «Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta». Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso”.
Ma per Gesù non era giunta la sua ora ed egli sfuggì dalle loro mani. La motivazione delle assurde minacce, perché “Tu, che sei uomo, ti fai Dio”. Gesù fa notare che tutti siamo figli dell’unico Padre. La sua figliolanza divina però viene dalla perfetta unione al Padre e dalla missione e dalle opere che Egli sta compiendo nel suo nome e come inviato da lui: “Credete alle opere, egli dice, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre”.
È molto importante che a pochi giorni dalla passione di Gesù sia ravvivata la nostra fede nella sua divinità: l’uomo giudicato e condannato, l’uomo sottoposto e crudelissima passione, l’uomo flagellato e coronato di spine, trattato come un malfattore, inchiodato alla croce, che agonizza, muore e viene posto nel sepolcro, è il figlio di Dio che così adempie l’opera misericordiosa del Padre celeste. Ciò avviene per adempiere un suo mandato e per una libera scelta di Gesù: “Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine”.
Dirò più volte oggi, con fede e trasporto: “Gesù ti amo!”.