Commento al Vangelo del 11 maggio 2020 a cura dei Monaci Benedettini –
V Settimana del Tempo di Pasqua – Anno A
- Periodo: Lunedì
- Il Santo di oggi: S. Ignazio da Laconi; B. Gregorio Celli
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Non a noi, Signore, ma al tuo nome dà gloria
- Letture del giorno: At 14, 5-18; Sal.113; Gv 14, 21-26
- Calendario Liturgico di Maggio
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews.
Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini
Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa.
La conoscenza che il credente ha di Dio, del Padre di Gesù, è tale che egli ne osserverà i comandamenti. “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama. Chi mi ama, sarà amato da mio Padre e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui”. Ecco un’altra grande promessa che sicuramente ha sostenuto in modo molto forte il cuore dei discepoli. Tanto è vero che Giuda gli domanda: “Signore, com’è che devi manifestarti a noi e non al mondo?”. Nella sua domanda è implicita la speranza di un messia glorioso, che era nel cuore di ogni pio israelita. Gesù invece non entra in merito alla richiesta, accentua invece il tema dell’unione mistica dei credenti con sé e con il Padre.
La verità più profonda della vita è l’amore che conduce alla manifestazione reciproca e alla comunione, come l’odio chiude due persone, come il rancore le rende indisponenti tra loro. La risposta è che Dio è sempre presente e operante nella sua Chiesa. L’antico concetto del Messia, re glorioso, che impone la legge di Dio con la forza, non trova più posto in questo tempo nuovo. C’è una nuova relazione con Dio, accessibile nella fede. “Noi verremo e prenderemo dimora presso di lui”. Il Signore non poteva esprimersi in modo più chiaro. E’ l’amore dunque il rapporto che crea la manifestazione. E’ la manifestazione che crea questa misteriosa inabitazione di Dio nell’animo del giusto. Poi aggiunge: “lo Spirito Santo che il Padre vi manderà, vi insegnerà ogni cosa”.
Gesù dichiara che la comprensione di tutte le sue parole sarà opera dello Spirito Santo, il cui insegnamento consisterà nel ‘ricordare’ ai discepoli le sue Parole. L’evangelista nota più di una volta che dopo la risurrezione, i discepoli “si ricorderanno” di quella parola o di quel gesto di Gesù, comprendendone soltanto allora tutto il profondo significato. Lo Spirito Santo non scriverà un nuovo Vangelo, diverso da quello che è stato scritto, e non sarà neppure una semplice rilettura del già detto, ma infonderà potenza da percepirlo in modo vivo e nuovo in tutta la sua portata per la vita della Chiesa. Stiamo andando verso la Pentecoste. Riscopriamo la terza persona divina, lo Spirito Santo, quello grande, potente sconosciuto…
AUTORE: Monaci Benedettini
FONTE: https://liturgia.silvestrini.org
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