Il commento al Vengelo
del 11 Gennaio 2019
su Lc 5, 12-16
Seconda settimana del Tempo di Natale
Anno III/C
Colore liturgico: BIANCO
- Periodo: Venerdì
- Il Santo di oggi:
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Celebra il Signore, Gerusalemme
- Letture del giorno: 1 Gv 5, 5-13; Sal 147; Lc 5, 12-16
- Calendario Liturgico di Gennaio
Lc 5, 12-16
Dal Vangelo secondo LucaUn giorno, mentre Gesù si trovava in una città, ecco, un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò dinanzi, pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».
Gesù tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato!». E immediatamente la lebbra scomparve da lui. Gli ordinò di non dirlo a nessuno: «Va’ invece a mostrarti al sacerdote e fa’ l’offerta per la tua purificazione, come Mosè ha prescritto, a testimonianza per loro».
Di lui si parlava sempre di più, e folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro malattie. Ma egli si ritirava in luoghi deserti a pregare.C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews:
Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini
Questa vita eterna è nel Figlio.
Già nel suo vangelo Giovanni ci ha detto che la vita eterna “è conoscere il Padre e il Figlio che egli ha mandato.” (Gv.17,3). La parola, “conoscere”, nel testo biblico ha il valore e significato di “esperienza” più che di una conoscenza intellettuale.
Nel brano della prima sua lettera l’autore ritorna su questo concetto chiamando il Padre stesso a dare testimonianza che il Figlio ha e possiede la vita eterna. Chi non crede, rende vana la testimonianza del Padre e lo rende bugiardo come se avesse testimoniato qualche cosa di non vero nel Figlio suo Gesù Cristo.
Nel brano del vangelo di Luca vediamo Gesù nella sua missione del fare del bene, donando la guarigione a un lebbroso. Nei suoi prodigi più volte egli raccomanda il silenzio per far capire che la principale missione del Figlio non è quella di guarire le malattie fisiche, quanto quelle dello spirito. Rinnoviamo la nostra fiducia nel Figlio, nostro unico mediatore, per andare al Padre e quindi alla vita eterna.
Accogliamo anche l’invito a fare esperienza del Signore e della sua grazia nell’intimità della nostra adorazione e contemplazione dei misteri di salvezza.