Il commento al Vengelo del
11 Aprile 2018 su Gv 3, 16-21
Seconda settimana del Tempo di Pasqua โ Anno II/B
- Colore liturgico: Bianco
- Periodo: Mercoledรฌ
- Il Santo di oggi: S. Stanislao (m); S. Gemma Galgani; B. Elena Guerra โ II
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Il povero grida e il Signore lo ascolta.
- Letture del giorno: At 5, 17-26; Sal.33; Gv 3, 16-21
- Calendario Liturgico di Aprile
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Gv 3, 16-21
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesรน disse a Nicodรจmo: ยซDio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perchรฉ chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perchรฉ il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non รจ condannato; ma chi non crede รจ giร stato condannato, perchรฉ non ha creduto nel nome dellโunigenito Figlio di Dio.
E il giudizio รจ questo: la luce รจ venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato piรน le tenebre che la luce, perchรฉ le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perchรฉ le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la veritร viene verso la luce, perchรฉ appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dioยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini
La luce รจ venuta nel mondo.
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Gesรน prosegue il lungo dialogo con Nicodemo. Gli ha parlato di rinascita e di vita nuova, gli ha parlato dellโacqua e dello spirito, gli ha preannunciato che sarร innalzato sulla croce per diventare fonte di vita.
Oggi in modo ancora piรน esplicito vuole rivelargli il meraviglioso progetto divino che egli sta attuando nel mondo. โDio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perchรฉ chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eternaโ.
La fede in Cristo รจ, diventa il motivo determinate della salvezza. Poi vuole sciogliere un altro dubbio che forse in Nicodemo e non solo in lui, potrebbe affiorare, circa la missione dellโInviato del Padre: โDio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perchรฉ il mondo si salvi per mezzo di luiโ.
Dal giudizio, giร scandito subito dopo il primo peccato e dato dallo stesso Dio, รจ sgorgata la misericordia divina e la grande promessa di una vittoria finale sul male e sul peccato. Gesรน viene per dare compimento a quella promessa, viene quindi come salvatore e redentore del genere umano. Lโunica condizione inderogabile รจ che egli sia accolto nella fede; soltanto chi lo rifiuta colpevolmente si auto-condanna, perchรฉ si priva di amore e di perdono. Rifiutare la luce vuol dire preferire le tenebre, restare nella notte.
Significa ancora non consentire a Dio di illuminare di grazia e di misericordia il nostro peccato. Senza quei doni il peccato resta dentro di noi a marcire nella morte. Gesรน ci offre anche la motivazione di tale rifiuto: โChiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perchรฉ non siano svelate le sue opereโ. Quando perรฒ conosciamo che al velo della nostra omertร Dio sostituisce il velo misericordioso del suo paterno perdono, non dovremmo nutrire timore alcuno, anzi dovremmo godere che le nostre opere tornano ad essere fatte in Dio e nella veritร che ci rende finalmente liberi.
Preferiamo la luce delle tenebre, perchรฉ solo la veritร ci fa liberi.