Il commento al Vengelo del
11 Agosto 2018 su Mt 17, 14-19
Diciottesima settimana del Tempo Ordinario – Anno II/B
- Colore liturgico: BIANCO
- Periodo: Sabato
- Il Santo di oggi: S. Chiara d’Assisi – memoria
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Tu non abbandoni chi ti cerca, Signore
- Letture del giorno: Ab 1, 12 – 2, 4; Sal 9; Mt 17, 14-19
- Calendario Liturgico di Agosto
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 17, 14-19
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinò a Gesù un uomo che gli si gettò in ginocchio e disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio! È epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e sovente nell’acqua. L’ho portato dai tuoi discepoli, ma non sono riusciti a guarirlo».
E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo qui da me». Gesù lo minacciò e il demonio uscì da lui, e da quel momento il ragazzo fu guarito.
Allora i discepoli si avvicinarono a Gesù, in disparte, e gli chiesero: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli rispose loro: «Per la vostra poca fede. In verità io vi dico: se avrete fede pari a un granello di senape, direte a questo monte: “Spòstati da qui a là”, ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net
Commento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini
La forza della fede.
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“Nulla è impossibile a Dio”: Egli è l’onnipotente, il suo stesso pensiero è in sé creativo. A chi agisce nel suo nome viene dato il potere di compiere le sue stesse opere.
Egli ha promesso che chi crede in Lui farà anch’egli le opere che lui fa; anzi ne farà di più grandi di queste. In questo contesto comprendiamo la delusione e l’amarezza di Gesù sentendo dire da un padre che implora la guarigione del figlio malato: “L’ho portato dai tuoi discepoli, ma non sono riusciti a guarirlo”.
Deve costatare di avere a che fare con una generazione incredula e perversa e con discepoli ai quali deve dire di non aver potuto scacciare quel demonio “per la loro poca fede”. È significativo che Gesù non chiede ai suoi e a noi una fede eroica, ma ci dice semplicemente: «se avrete fede pari a un granello di senape, direte a questo monte: “Spòstati da qui a là”, ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile».
Dobbiamo ricordarci però che i doni di Dio, e la fede è sicuramente uno dei più importanti, sono conservati in vasi di argilla e sono simili alle lampade delle vergini che attendono l’arrivo dello sposo nel cuore della notte: devono essere opportunamente alimentate e con prudenza bisogna conservare sempre una scorta di olio.
Ciò significa concretamente: la pratica della vita cristiana, la frequente partecipazione ai sacramenti, le opere buone, la carità fraterna. Ricordiamoci sempre il primo dei comandamenti: “Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze.”
Così quel granellino di fede potrà germogliare anche in ciascuno di noi, anzi, crescere e fruttificare.