Il commento al Vengelo del
10 Giugno 2018 su Mc 3, 20-35
Decima settimana del Tempo Ordinario – Anno II/B
- Colore liturgico: Verde
- Periodo: Domenica
- Il Santo di oggi:
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Il Signore è bontà e misericordia
- Letture del giorno: Is 61,9-11; 1Sam 2,1.4-8; Lc 2, 41-51
- Calendario Liturgico di Giugno
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
X DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B
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- Colore liturgico: Verde
- Gen 3,9-15; Sal 129; 2Cor 4,13 -5,1; Mc 3, 20-35
Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 3, 20-35
In quel tempo Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: “È fuori di sé”.
Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: “Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni”. Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: “Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna”. Poiché dicevano: “È posseduto da uno spirito impuro”.
Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: “Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano”. Ma egli rispose loro: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”. Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre”.
Parola del Signore
Fonte: LaSacraBibbia.net
LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELOCommento al Vangelo a cura dei Monaci Benedettini
Il Regno dei cieli.
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È arduo per noi mortali, limitati nelle nostre capacità di comprensione, nonostante il dono della fede, immaginare e descrivere il Regno dei Cieli, quello che noi chiamiamo Paradiso, anche se siamo ben convinti che è l’oggetto primario della nostra fede, il nostro più fervido desiderio e la meta ultima a cui tendiamo.
Gesù ci soccorre e ci illumina con immagini semplici e facilmente comprensibili: un uomo che getta il seme sul terreno e si pone in trepida attesa per vederne il frutto e raccoglierlo a tempo opportuno. Quindi abbiamo in dono la vita, il seme più prezioso; abbiamo un tempo limitato per crescere in una costante ascesa; siamo consapevoli che quando il frutto è maturo, subito egli, il buon Dio, manda la falce, perché è arrivata la mietitura.
È la fine del tempo, l’ora del raccolto, l’ingresso nel Regno. Ed ecco la seconda immagine: Il regno di Dio è come un granello di senape, il più piccolo di tutti i semi. Gesù così ci descrive efficacemente l’estrema umiltà, la grandezza e l’onnipotenza divina come si è rivelata e fatta conoscere! Noi sappiamo chi è che, pur essendo della stessa natura del Padre, si è fatto piccolo come l’ultimo di noi: è stato seminato sulla nostra terra, nasce nella povertà di una grotta: il Figlio di Dio, l’onnipotente, si fa piccolo, più piccolo di tutti noi; si fa calare in un sepolcro, viene seminato e coperto dai solchi profondi del peccato.
Il prezioso chicco di grano, caduto in terra, muore e produce molto frutto: così Gesù afferma il Regno e la Gloria di Dio. Il piccolo seme, nato dalla Vergine Maria, cresce nel sole caldo e nell’infinito della risurrezione, ci fa conoscere la via del Regno nell’arcano di Dio, che si cala piccolo tra noi e per noi cresce più grande di ogni altra grandezza. La via regia per entrare nel regno?
Ce lo ricorda lo stesso Gesù: se non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. È la via del candore, della docilità del cuore e della più profonda umiltà.