Il Vangelo del giorno, 1 Novembre 2019 – Mt 5, 1-12a

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XXX Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

  • Periodo: Venerdì
  • Il Santo di oggi: TUTTI I SANTI (s); S. Cesario; S. Licinio
  • Ritornello al Salmo Responsoriale: Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore.
  • Letture del giorno: Ap 7,2-4.9-14; Sal 23; 1 Gv 3, 1-3; Mt 5, 1-12a
  • Calendario Liturgico di Ottobre

Leggi il brano del Vangelo odierno

Mt 5, 1-12a
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews.

Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini

“Se tanti e tante, perché non io?”

La festa di Tutti i Santi è una giornata di gioia, di speranza, di fede. Noi viviamo per tutto l’anno la comunione dei santi: li sentiamo a noi vicini, ci sono proposti e li riconosciamo come modelli di vita, li invochiamo come nostri intercessori, li festeggiamo nel giorno della loro nascita al Cielo. I loro nomi sono indicati nel calendario liturgico, ne ricordiamo però una minima parte, solo alcuni dei tanti e tante che sono stati canonizzati dalla Chiesa. Oggi si unisce a noi e noi ad essa quella schiera che nessuno sa contare e che è immersa ormai nella luce di Dio, che ha raggiunto la mèta e ci ha preceduto nel regno dei beati: li celebriamo tutti in un’unica festa, ritroviamo così anche i nostri cari, anche quei santi nascosti agli occhi degli uomini, ma luminosi a quelli del Signore.

La qualifica che li accomuna tutti è la fedeltà anche eroica testimoniata a Dio e ai fratelli; fedeltà a Gesù Cristo, fedeltà al suo Vangelo, fedeltà alle promesse battesimali, fedeltà alla Chiesa. Tutti hanno fatto esperienza dell’amore di Dio, tutti sono stati lavati e mondati dalla sua misericordia, tutti hanno vissuto le beatitudini evangeliche e non si sono lasciati sedurre dalle attrattive del mondo e dalle seduzioni del maligno. Hanno combattuto la buona battaglia, hanno terminato la corsa, hanno conservato la fede, ora è riservata loro una corona di gloria. Mirabilmente la storia degli uomini, i percorsi umani, l’agire e il pensare di ognuno si fondono con il volere di Dio e così sgorga la santità, così si adempie un progetto di amore pensato, proposto e vissuto.

È giusto, vero, salutare che tutto questo diventi motivo di festa e di gioia per noi: tocchiamo con mano la “pienezza”, la “verità”, il culmine oltre il quale non siamo in grado di aspirare e di salire. Sentiamo più vicino l’approdo, la meta già percorsa da tanti, la sentiamo faticosa, ma accessibile. “Se tanti e tante, perché non io?” diceva Sant’Agostino? Aspirare alla santità è proprio di ogni cristiana: ognuno di noi ha il dovere di realizzare il progetto che Dio ha su di sé. Tutti dobbiamo adempiere il precetto di Gesù: “Siate perfetti come perfetto il Padre mio che è nei cieli” e il comandamento divino “Siate santi, perché Io sono Santo”. I festeggiati di oggi sono i nostri alleati, i nostri collaboratori e ci infondono fiducia.