Il testo ed il commento al Vangelo
del 1 novembre 2017 su Mt 5, 1-12
XXX Settimana del Tempo Ordinario – Anno I
- Colore liturgico: Verde
- Periodo: Mercoledì
- Il Santo di oggi: TUTTI I SANTI (s); S. Cesario; S. Licinio
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore.
- Letture del giorno: Ap 7,2-4.9-14; Sal 23; 1 Gv 3, 1-3; Mt 5, 1-12
- Calendario Liturgico di Novembre
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 5, 1-12
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Commento al Vangelo del giorno a cura dei Monaci Benedettini
I veri beati…
Oggi la Chiesa militante, tutti noi ancora in cammino verso la patria beata, ci uniamo alla schiera dei santi. Lo facciamo durante tutto l’anno quando ricorre il «dies natalis», come viene definito il giorno della loro morte, ma non ci è proprio consentito di ricordarli tutti, sia perché nel corso dei secoli fino ai nostri giorni, la Chiesa ha dovuto necessariamente, operare una selezione, sia perché il loro numero, costituisce una schiera, come dice San Giovanni, che nessuno può numerare.
Infatti oggi, oltre che ricordare i santi canonizzati ufficialmente dalla Chiesa, ci uniamo a tutti coloro che, spesso in modo nascosto e rimasti anonimi, hanno raggiunto la salvezza. Sicuramente tra questi speriamo di poter annoverare tanti nostri cari, persone semplici, che senza mai assurgere agli onori della cronaca e senza nessuna proclamazione, hanno però servito il Signore con costanze e fedeltà. Li festeggiamo perché volgiamo innanzitutto rendere grazie a Dio, autore e fonte della santità, a Cristo nostro redentore e modello e anche a tutti loro che ci incoraggiano con i loro esempi e intercedono per noi affinché possiamo con loro un giorno godere la stessa gioia nella visione beatifica. Ricordandoli e festeggiandoli.
Oggi la Chiesa proclama il vangelo delle beatitudini. Vuole dirci qual’è stato il loro codice di vita, come hanno potuto raggiungere la vera e definitiva beatitudine. Esse vogliono distoglierci dal nostro mondo di distrazioni, di superficialità e di fatuo materialismo. Oggi i nostri occhi, il nostro spirito deve essere rivolto più che mai alla patria che ci attende. Dobbiamo riprendere fiducia e riappropriarci di certezze che solo la fede e la fedeltà vissute possono infonderci.
Dobbiamo avere il coraggio di pensare con fermezza che la nostra vocazione comune è una chiamata alla santità. Non è importante che questa sia riconosciuta e proclamata dalla Chiesa, è importante che sia riconosciuta dal Signore, giusto giudice e Padre misericordioso. Sant’Agostino pensando ai santi, meditando sulle loro eroiche virtù, affermava: «Se questi e queste… perché non io?»