Il Te Deum Latino/Italiano di fine anno

1801

Secondo la tradizione la comunità cristiana conclude l’anno civile con un solenne atto di lode e di ringraziamento, che si esprime per lo più con il nobile e antico inno Te Deum.

Tale inno, insieme al Gloria cantato nella messa domenicale e festiva, rappresenta il frutto più maturo e duraturo dell’innologia della Chiesa.

Il Te Deum conclude l’Ufficio delle letture delle domeniche e delle feste, ma nella tradizione ecclesiale viene cantato anche nei momenti di particolare esultanza quando la lode a Dio assume una solennità straordinaria.

Nell’ultimo giorno dell’anno civile il Te Deum diventa più che mai appropriato.

Celebrazione

Concluso il silenzio dopo la comunione il sacerdote e l’assemblea si alzano. Il sacerdote accede all’altare e, infondendo l’incenso nel braciere posto sulla mensa, canta o proclama:

Salga a te, Signore,
l’incenso della nostra preghiera
al termine di questo anno di grazia;
come il profumo riempie
questo tempio,
così la tua Chiesa spanda nel mondo
la soave fragranza di Cristo
nel nuovo anno che inizia.

Il coro intona il Te Deum, che viene cantato in alternanza col popolo.

Italiano Latino
Versione di mons. Frisina

[powerpress]

Noi ti lodiamo, Dio, *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.

A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell’universo.

I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli Apostoli
e la candida schiera dei martiri.

Le voci dei profeti  si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio *
e lo Spirito Santo Paraclito.

O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell’uomo.

Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre.

Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.

Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell’assemblea dei Santi.

Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.

Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.

Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.

Te Deum laudamus: te Dominum confitemur.
Te aeternum patrem, omnis terra veneratur.
Tibi omnes angeli,
tibi caeli et universae potestates:
tibi cherubim et seraphim,
incessabili voce proclamant:

“Sanctus, Sanctus, Sanctus
Dominus Deus Sabaoth.
Pleni sunt caeli et terra

majestatis gloriae tuae.”
Te gloriosus Apostolorum chorus,
te prophetarum laudabilis numerus,
te martyrum candidatus laudat exercitus.
Te per orbem terrarum
sancta confitetur Ecclesia,
Patrem immensae maiestatis;
venerandum tuum verum et unicum Filium;
Sanctum quoque Paraclitum Spiritum.

Tu rex gloriae, Christe.
Tu Patris sempiternus es Filius.
Tu, ad liberandum suscepturus hominem,
non horruisti Virginis uterum.
Tu, devicto mortis aculeo,
aperuisti credentibus regna caelorum.
Tu ad dexteram Dei sedes, in gloria Patris.
Iudex crederis esse venturus.
Te ergo quaesumus, tuis famulis subveni,
quos pretioso sanguine redemisti.
Aeterna fac cum sanctis tuis in gloria numerari.

Salvum fac populum tuum, Domine,
et benedic hereditati tuae.
Et rege eos, et extolle illos usque in aeternum.
Per singulos dies benedicimus te;
et laudamus nomen tuum in saeculum,
et in saeculum saeculi.
Dignare, Domine, die isto
sine peccato nos custodire.
Miserere nostri, Domine, miserere nostri.
Fiat misericordia tua, Domine, super nos,
quem ad modum speravimus in te.
In te, Domine, speravi:
non confundar in aeternum.

Terminato l’inno il sacerdote conclude con l’orazione:

O Padre,
che esaudisci sempre
la voce dei tuoi figli,
ricevi il nostro umile ringraziamento,
e fa che in una vita serena
e libera dalle insidie del male,
lavoriamo con rinnovata fiducia
all’edificazione del tuo regno.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.

DAVANTI ALL’IMMAGINE DELLA VERGINE MARIA

Detta l’orazione dopo il Te Deum, il sacerdote con i ministri si reca davanti all’immagine della Vergine Maria, mentre l’organo esegue un preludio. Giunto davanti ad essa proclama:

È giusto davvero ‑ cantarti beata,o Vergine Madre:
la sempre beata ‑ la tutta illibata,
la Madre di Dio!
Tu degna d’onore ‑ più dei Serafini,
tu degna di gloria ‑ più dei Cherubini,
intatta portasti ‑ nel grembo
il Dio Verbo:
te Madre di Dio ‑ con canti esaltiamo!

(dalla liturgia bizantina)

Il coro e l’assemblea contano l’antifona Ave Maria o un altro conto mariano:

Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta tra tutte le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno,
Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell’ora della nostra morte.
Amen.

Durante il canto il sacerdote infonde l’incenso e incensa l’immagine. Terminato il canto, pronunzia l’orazione:

Padre santo,
nel cammino della Chiesa
pellegrina sulla terra,
tu hai posto quale segno luminoso
la beata vergine Maria.
Noi ti lodiamo e ti ringraziamo
per la sua premurosa
presenza materna
nell’anno che sta per concludersi
e ti preghiamo,
per la sua intercessione,
sostieni la nostra fede
e ravviva la nostra speranza,
perché, nel nuovo anno
che la tua bontà ci concede,
nessun ostacolo ci faccia deviare
dalla strada che porta alla salvezza
e possiamo camminare
uniti nell’amore
fino alla meta beata
del tuo Regno.
Per Cristo nostro Signore.

Amen.

Il sacerdote la benedice e congeda l’assemblea.

Il Signore sia con voi.

E con il tuo spirito.

Vi benedica Dio onnipotente,
Padre e Figlio + e Spirito Santo.

Amen.

Andate e portate a tutti
la gioia e la pace del Signore.

Rendiamo grazie a Dio.