Il Pastore senza nome

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In Giudea, in una notte tanto simile a quella del Natale di qualche anno prima, i pastori sentono che sta succedendo qualcosa. Ma Emeth, bimbo curioso e vivace, si ferma con l’unico di loro che va in senso contrario. È un ragazzino, dice di non avere un nome… Un incontro che cambierà la vita di entrambi, proprio come quell’altra notte passata.

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Questa è una storia di Natale e, come tutte le storie di Natale, sta nascendo. Dove? Proprio nel nostro cuore, a poco a poco. Sarai tu che leggi a farla tua, forse anche a viverla, perché sei unico e prezioso. Vivi amando, sognando desideri alti.
Desidera, come nella notte delle stelle cadenti di san Lorenzo, un mondo migliore, di pace, di amore e di giustizia. Leggi questa storia, raccontala facendola conoscere ad altri bambini, agli adulti e a tutti coloro che «hanno un segreto interiore: saper desiderare, essere accesi dalla nostalgia di nuovi orizzonti, con occhi non solo rivolti alla terra, ma anche finestre aperte sul cielo, occhi che sanno accogliere
la vita come una tela bianca che ha bisogno di ricevere colore.
Il grande pittore Van Gogh scriveva che il bisogno di Dio lo spingeva a uscire di notte per dipingere le stelle. Anche nelle notti più oscure brilla una stella. Sii sempre impastato di desiderio, orientato verso le stelle, ascoltando il desiderio del cuore.
Come un cercatore inquieto, resta sempre aperto alle sorprese della vita.
Allora insieme sogniamo, cerchiamo, amiamo
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1Dall’omelia di Papa Francesco alla Messa dell’Epifania, 6 gennaio 2022.